2013
La nuova alba giallorossa (e le casse sono piene)
Roma tra nuovi progetti, risultati del campo ed il ritorno di Mattia Destro
SERIE A ROMA – Tra l’intrigante progetto del nuovo stadio – il più bello al mondo secondo il chairman Dan Meis – ed un Mattia Destro che rilancia le ambizioni d’altissima classifica tenute in serbo dalla Roma: questi i colori degli ultimi due giorni di casa Roma, ore vissute tra le gioie del campo e le velleità di un progetto che mira ad andare oltre le risultanze sportive.
LO STADIO – Il comunicato ufficiale fornito dalla società non dettaglia gli elementi progettuali ma apre alla concretizzazione tanto attesa: si va verso la costruzione di uno stadio da 52.000 posti e nella direzione di uno sviluppo sociale che consenta la diffusione dello sport anche in quartieri meno agiati. Una visione d’insieme che dunque sembra prendere forma: se i primi due anni del nuovo corso statunitense possono essere definiti di assestamento, la finalmente auspicata serenità di risultati sportivi può accelerare determinati processi in cantiere finalizzati a costruire un vero e proprio club. Inteso nel senso più ampio del termine e con respiro internazionale.
IL CAMPO – Dieci vittorie consecutive, poi quattro pareggi: ha ragione Sabatini quando afferma con decisione che tali risultati hanno destato attenzione soltanto perché arrivati in fila l’uno dopo l’altro. Ed in effetti se il bilancio di quattordici gare di campionato conta dieci vittorie e quattro pareggi non può che essere descritto come esaltante: questa Roma ci ha messo di più ed è stata abile a ritrovare i tre punti contro una propositiva ed ambiziosa Fiorentina, che non ha mai rinunciato all’idea di vincere la partita ma che alla fine si è dovuta piegare a chi – almeno secondo l’idea del portiere giallorosso Morgan De Sanctis – ci ha messo quella punta di cattiveria in più per avere la meglio sull’avversario. I contemporanei passi falsi interni subiti da Napoli ed Inter ridisegnano una classifica decisamente interessante per le sorti giallorosse: guardando al reale obiettivo rappresentato dal piazzamento Champions, la squadra di Garcia può ora contare su un distacco di nove punti sull’Inter e dieci sulla stessa Fiorentina. Presto per parlare di gestione del vantaggio: almeno la Fiorentina ha dimostrato di non avere nulla in meno rispetto ai giallorossi. Però c’è da sorridere. E la Roma ha le casse piene di soldi: attivo record (oltre 40 milioni) nella sessione estiva di mercato, l’idea è quella di non cambiare un ingranaggio funzionante quasi alla perfezione. Ma attenzione.
IL RITORNO – L’opinione personale sulla reale consistenza di questa Roma in chiave scudetto si è sempre fondata sulla carenza di una vera e propria prima punta di ruolo: impensabile vincere un titolo senza un centravanti di valore assoluto, i casi che vanno in direzione contraria si contano storicamente sulle dita di una mano. Esistono, ma è folle ricorrere ad essi per giustificare le proprie velleità. E alla Roma è poi effettivamente mancato un uomo dai gol facili, quello che ti consente di vincere le partite anche senza dominarle. Ieri il ritorno di Mattia Destro. Che, a prescindere dal valore opinabile, centravanti vero lo è: prima palla toccata, primo gol dopo il calvario del lungo infortunio al ginocchio che lo ha estromesso dai campi da gioco per diversi mesi. E’ l’uomo della svolta? Un anno fa condizionato dal dualismo con Osvaldo, che non ha retto tecnicamente né emotivamente. Ora la seconda chance: arduo lanciarsi in previsioni, le risposte spettano a lui e la Roma giallorossa incrocia le dita.