Gol dopo gol, record dopo record. Il rigore siglato contro il Genoa è valso a Francesco Totti la fatidica quota 225 reti in Serie A, raggiunto il secondo posto di Nordahl nella storia dei marcatori di tutti i tempi. Totò Di Natale ha invece centrato nella trasferta di Pescara il suo 150° gol con la maglia dell’Udinese, 168° in A se si aggiungono i diciotto realizzati ai tempi dell’Empoli.

IL GOL SENZA ETA’ – Rispettivamente classe 1976 e 1977, Francesco Totti ed Antonio Di Natale non passano mai di moda: il capitano giallorosso, dopo una carriera in cui ha vinto uno scudetto, un Mondiale, due Coppe Italia e due Supercoppe italiane – e con ogni probabilità avrebbe potuto raccogliere un bottino maggiore se avesse optato per una carriera itinerante – resta tuttora il perno della sua Roma. Cambiano le società, le dirigenze, gli allenatori, ma la posizione di Francesco Totti non è mai stata scalfita: e non a causa di un nome troppo pesante o di equilibri troppo complessi da alterare, ma perché il capitano giallorosso è ancora quello che più degli altri riesce a fare la differenza in termini di qualità di gioco e personalità. Chi non è d’accordo può consultare le sue statistiche per farsene una ragione: negli ultimi dieci anni l’attaccante giallorosso ha sempre raggiunto la doppia cifra in termini di marcature ad eccezione della scorsa stagione, numeri impressionanti considerando che sette di questi campionati sono stati disputati quando la carta d’identità aveva già superato i trent’anni. Un fuoriclasse immenso che dispensa poesia ad ogni tocco di palla.

EVERGREEN TOTO’ – Gli ultimi tre campionati disputati da Antonio Di Natale sono letteralmente mostruosi, da assoluto top player a livello internazionale: 29, 28 e 23 reti realizzate dal 2009 in poi, quando il buon Totò aveva già superato la soglia dei 32 anni. Ora di anni ne ha 35 e continua a segnare con una regolarità impressionante: prima o poi la smette, è quello che pensano in tanti ogni estate, poi costretti a rinnegare le proprie teorie di fronte ai colpi di un attaccante eccezionale che si muove come pochi altri e, da quando impiegato costantemente nel ruolo di prima punta, ha messo in vetrina un fiuto del gol che pochi altri centravanti europei possono vantare. E’ inopinabile come i brillanti risultati raggiunti dalla sua Udinese negli ultimi anni dipendano strettamente dalle prestazioni del suo uomo simbolo, accumunabile a Francesco Totti proprio per aver scelto di legarsi indissolubilmente alla causa friulana e declinato – seppur proposte di minor calibro – l’interesse di altri club più gettonati.

LA PROSPETTIVA – Ancora? A 35 e 36 anni suonati si può ragionare in prospettiva? Chiedetelo a loro due. “Raggiungo Piola e smetto”, così il capitano giallorosso dopo aver centrato il record di Nordahl. Da tanti è già considerato il miglior marcatore di sempre, troppo lontano e diverso il calcio giocato dagli anni ’30 ai ’50: ma un record resta tale e va rispettato, Silvio Piola ha realizzato 274 reti in A e, seppur appare impensabile raggiungere una statistica del genere, il solo pensarlo o immaginarlo lascia intendere ulteriori pagine di storia firmata Francesco Totti. A Totò di Natale mancano 32 gol per centrare quota 200 nella massima serie calcistica italiana: possiamo scommetterci, il tentativo non mancherà. Per un calcio che va nella direzione di intensità, velocità ed agonismo, l’abnegazione e lo spirito di due interpreti del genere non può che fungere da esempio e cardine per le generazioni future. La Meglio Gioventù, appunto.