2012

La Juve non sa pensare al pari

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Dopo la splendida vittoria sul Chelsea – successo figlio di qualità, determinazione e di quell’intensità di gioco che soltanto i bianconeri e poche altre squadre europee sono in grado di mostrare – manca un punto alla Juventus per staccare quel biglietto che porta dritto alla fase ad eliminazione diretta della Champions League. L’ultimo ostacolo è lo Shakhtar Donetsk, insieme al Borussia la novità più gradita dell’attuale edizione della massima competizione europea.

LA SITUAZIONE DEL GRUPPO EShakhtar 10, Juventus 9, Chelsea 7, Nordsjaelland 1, con gli ucraini già qualificati in virtù della condizione favorevole nello scontro diretto con il Chelsea (2-1 a Donetsk, 3-2 a Londra e dunque maggior numero di reti realizzate in trasferta) , che subisce la stessa sorte nei confronti della Juventus (2-2 a Londra, 3-0 a Torino). Alla Juventus quindi manca un solo punto: dando per certa la vittoria del Chelsea in casa contro il modesto Nordsjaelland, la parità di punteggio non basterebbe ai londinesi per insidiare la qualificazione dei bianconeri. Che vincendo in Ucraina balzerebbero al primo posto del gruppo E – fattore favorevole in vista dei sorteggi per gli ottavi di finale – ma che uscendo sconfitti dalla Donbass Arena saluterebbero con ogni probabilità l’Europa dei grandi.

LE INSIDIE PER LA JUVE – Strada spianata per un pareggio contro una squadra già qualificata e che con un solo punto si confermerebbe in testa al girone? Neanche a dirlo. In un’analisi fredda sembra essere proprio questo il possibile boomerang per i bianconeri. Le due ragioni: la prima è data dal fatto che lo Shakhtar non sembra una squadra disposta a fare calcoli, ma piuttosto una realtà che vive sull’entusiasmo di giovani calciatori, apparentemente poco navigati nella gestione di situazioni comode. La squadra di Lucescu darà tutto perché è soltanto così che riesce ad esprimersi. L’altra ragione è che il medesimo discorso è altrettanto applicabile – per altre ragioni – alla Juventus: la Champions League dei bianconeri è stata esaltante soltanto quando l’imperativo era la vittoria. E’ lì che la squadra di Conte ha sfoggiato il suo enorme repertorio di tecnica, grinta e fame per dominare l’avversario: prima della notte di Torino contro i campioni d’Europa del Chelsea, le esibizioni europee della Juve erano risultate almeno contraddittorie.

IL FUTURO EUROPEO – Una squadra che per natura dunque non è in grado di pensare al pareggio, di gestire momenti complessi, ma che deve andare oltre il 100% delle sue potenzialità per affermarsi anche in territorio europeo, circostanza che andrebbe a rafforzare le credenziali e la convinzione di una squadra già molto forte. La cui eliminazione però – rovescio della medaglia – scalfirebbe buona parte delle certezze acquisite con evidenti ritorsioni in territorio nostrano. La Juve darà inevitabilmente tutto per la partita più importante della stagione, inseguendo un risultato positivo che ha ottenuto nella stragrande maggioranza delle partite della gestione Conte. Pronto a ritornare al timone della sua nave con l’equipaggio che gli deve la qualificazione agli ottavi di finale: a febbraio il condottiero sarebbe al suo posto con altre pagine ancora da scrivere.

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