2020

La giostra delle nazionali ai tempi del Covid. Un rischio calcolato oppure da evitare?

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Anche Brozovic positivo dopo l’incredibile caso Vida di qualche giorno fa. Tremano Croazia e Turchia, in allarme anche la serie A

Forse si potevano gestire con tempistiche diverse, sicuramente meglio, ma le soste delle nazionali tornano a far discutere dopo un caso che farà giurisprudenza. La Nations League, ma soprattutto le amichevoli internazionali, hanno sollevato parecchie polemiche in tempo di emergenza sanitaria, con atleti sottoposti a viaggi anche intercontinentali e aggregati a compagni da ogni parte del mondo. Ieri sera la Croazia ha confermato la positività del nerazzurro Brozovic, contagiato – con ogni probabilità – dal compagno Vida. Protagonista di un caso surreale: sostituito (e isolato) all’intervallo dell’amichevole contro la Turchia per una sospetta positività, confermata in serata dalla Federazione croata.

Oltre ad aver giocato per i primi 45 minuti, il difensore ha fatto in tempo a salutare avversari, abbracciare compagni e addirittura essere immortalato mentre porta sulla schiena proprio Brozovic. Di questi tempi gli impegni delle nazionali avrebbe potuto essere regolamentati e gestiti in altro modo, dalle convocazioni e dai giocatori “costretti” a rompere le bolle dei club (vedi Juve e Fiorentina) per rispondere alle chiamate, ai viaggi transoceanici, fino all’opportunità di disputare amichevoli all’estero o addirittura una Nations League in piena seconda ondata. Il calcio ha fatto l’impossibile per permettere ai campionati di non fermarsi, forse una riflessioni in più sulle competizioni internazionali si poteva fare.

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