2014

La concorrenza stenta, è una coppa da vincere

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Europa League, il bilancio della prima pagina della fase ad eliminazione diretta

EUROPA LEAGUE JUVENTUS FIORENTINA NAPOLI LAZIO – Dopo i verdetti sanciti dai gironi eliminatori di Champions ed Europa League i riflettori si sono nuovamente accesi sul palcoscenico internazionale, con l’Italia concentrata massicciamente sull’attuale edizione di quel che una volta si chiamava Coppa Uefa: c’è la chance fondata di arrivare in fondo alla competizione, vediamo le ragioni.

JUVENTUS E FIORENTINA, UNA AI QUARTI – Bando alla scaramanzia: bravissime Juventus e Fiorentina ad aggredire sin dalle prime battute la fase ad eliminazione diretta della competizione garantendosi di fatto un posto negli ottavi di finale. Approccio ideale alla gara sia da parte degli uomini di Conte che dei viola: ai primi era richiesto quello scatto d’orgoglio in seguito alla sorprendente eliminazione subita ai gironi di Champions League per fugare i dubbi insorti sull’adattabilità del calcio di Conte ai paradigmi europei, ai secondi l’onere di confermare quanto di eccellente mostrato proprio nella prima fase dell’Europa League. Dove si è ammirata una Fiorentina in grado di dominare il girone E – per inciso battendo due volte quel Dnipro che ieri si è imposto sul Tottenham – abbinando qualità di gioco e concretezza. Agli ottavi una contro l’altra: fattore che, se da un lato era preferibile fosse evitato, dall’altro assicura la presenza di almeno un club italiano ai quarti di finale.

FATICA NAPOLI, PARADOSSO LAZIO – Il Napoli di Swansea è risultato la controfigura della squadra spaziale che si è esibita nello stregato girone di Champions League. Ha inciso in tal senso l’amarezza per l’assurda eliminazione subita? Difficile dirlo ma, avendo imparato a conoscere da vicino il carattere della guida Benitez, è difficile ipotizzare uno scenario del genere. Più probabile che i meriti vadano assegnati ad una buona prestazione dell’avversario gallese, che ha imposto il suo palleggio senza essere in grado però di tramutarlo in redditizio: poco male dunque per un Napoli che può archiviare la pratica al San Paolo per poi attendere l’avversario che emergerà nella sfida tra Porto ed Eintracht Francoforte, con la sorprendente doppia rimonta dei tedeschi sul campo dei portoghesi nella sfida d’andata. Alla Lazio una sola domanda: perché schierare le riserve in Europa League (con il Ludogorets) e i titolari in campionato (con il Catania) nel tentativo di centrare il sesto posto e tornare, l’anno prossimo, in EL se poi la stessa competizione viene disputata con le seconde linee?


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LE SORPRESE DALLE ALTRE – Se Valencia e Benfica rinsaldano le rispettive ambizioni imponendosi sui campi di Dinamo Kiev (a Cipro per le note vicende legate all’insurrezione di alcuni movimenti organizzati contro il modus operandi del presidente Yanukovich) e Paok, non si può parlare in eguali termini per Tottenham, Porto ed Ajax. Detto dei passi falsi delle prime due – con il Dnipro che può confermare la crescita registrata negli ultimi anni per fare strada ora in Europa League – è il club olandese a chiamarsi fuori dai giochi dopo la clamorosa disfatta interna subita dal Salisburgo di uno strepitoso Soriano. In pratica le dirette concorrenti delle italiane si potrebbero già dimezzare e – al netto di imprevedibili outsider – sicuramente anche le più attrezzate non possono preoccupare realtà solide come le nostre. E’ l’ora di mettere tutto sul piatto: talento, carattere e personalità. L’occasione è ghiotta, guai a farsela scappare.

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