2014

L’ora di osare

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Deve diventare il Milan di Torres. E la Milano rossonera può scoprire il suo nuovo Marco Van

SERIE A MILAN INZAGHI TORRES – Se contro la Juventus punti allo 0-0 la partita la perdi: prima o poi, peraltro con un Tevez in stato di grazia, un gol lo prendi. Avversario troppo forte e consapevole. Tanto vale giocarsela: magari la perdi lo stesso, probabile, ma torni a casa senza rimpianti. Mister Inzaghi è rimasto proprio nel mezzo: tra il fare e il non fare. E la partita l’ha comunque persa.

IL FERRO VA BATTUTO QUANDO E’ CALDO – Recita un vecchio detto. Sì, proprio così: dopo un avvio scintillante – sei punti in due partite e fiducia ritrovata dopo il devastante avvicendamento Allegri/Seedorf – questo Milan, tra le mura amiche, avrebbe dovuto osare maggiormente. Il tecnico ha invece optato per una squadra accorta tutta votata alla ripartenza: la velocità di El Shaarawy su un lato, la polivalenza di Honda sull’altro e Menez ad andare dove lo porta l’istinto. Può funzionare, vero, non contro una Juventus così strutturata: difficile sorprenderla, pensare di trovarla scoperta è qualcosa che attualmente va oltre la lecita ambizione. Meglio dunque rischiare e giocarsela con i mezzi a disposizione: almeno dalle parti di Buffon ti ci affacci.

E CHE MEZZI… – Soprattutto quando l’arma alla quale hai rinunciato si chiama Fernando Torres: secondo quanto emerso da Milanello l’attaccante spagnolo in settimana si era allenato con continuità ed efficacia, lasciato alle spalle dunque il fastidio alla caviglia che lo aveva estromesso dalla trasferta di Parma. Forse proprio le lacune difensive emerse al Tardini avevano consigliato ad Inzaghi un approccio guardingo, tant’è però che ha dovuto rinunciare al suo calciatore di punta salvo poi buttarlo nella mischia con Pazzini a svantaggio maturato. La convinzione è che i valori alti di questo Milan si concentrino più nelle sue dotazioni offensive che altrove: opportuno dunque ricercare un sistema di gioco che elegga come suo perno il centravanti spagnolo e gli consenta di tornare ai fasti di un tempo.

FATTORE TORRES – Classe ’84, se a trent’anni appena compiuti si può parlare di calciatore finito… No. La verità è da rintracciare nei suoi numeri: a livello stagionale Fernando Torres va in doppia cifra realizzativa dal 2003, se isoliamo il dato dei gol inerenti al campionato è vero come il rendimento sia calato nella sua infelice esperienza allo Stamford Bridge così come è indubitabile che abbia siglato alcune reti decisive nella doppia conquista di Champions ed Europa League. Se ha parzialmente steccato in quel di Londra con la maglia del Chelsea la sua fame di riscatto oggi è massima: su qualità e talento impensabile discuterne, il Milan è il posto giusto per ridargli fiducia e convinzione nei propri mezzi. Con lui spazio all’olandese Marco Van Ginkel: i Marco Van nella Milano rossonera vanno di moda, questo però non è solo un richiamo ma giocatore vero. E soprattutto centrocampista completo: può dare il cambio di passo, quello che faticano a garantire gli indomabili Poli e Muntari. Osare, anche qui la questione non cambia.

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