2009

L’Inter prende a pallate un Milan da spiaggia. Ipanema va bene, ma il calcio è un’altra cosa

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Se un cane morde un uomo non è una notizia, ma se un uomo morde un cane sì.

E’ una regola base del giornalismo.

Quindi il fatto che il derby l’abbia vinto l’Inter, non meriterebbe nemmeno una riga, visto che è una “non notizia”, ma c’è un ma.

Il ma è costituito da tante cose, cose che vanno dalla superficialità  di certa critica compiacente che parlava e straparlava di “un nuovo modulo inventato dal Milan”, di un osservatore come Arrigo Sacchi (uno che dal 17 luglio 1994 non si è ancora ripreso) che ha spiegato come i rossoneri fossero più squadra, senza essere capace di approfondire il concetto e così via.

Ma come si poteva ragionevolmente pensare che il Milan potesse diventare competitivo con l’Inter se l’anno scorso era finito a dieci punti e durante il mercato si era indebolito, al contrario dei rivali che si erano rinforzati?

In realtà  il derby è sembrato un incontro fra grandi e piccoli, tra una squadra maschila e una buona squadra femminile.

Si fosse giocato sulla spiaggia di Ipanema o su quella di Copacabana, il Milan sicuramente avrebbe vinto, avendo in squadra giocatori di pallone.

Ma è stata una partita di calcio e non di pallone e dopo un quarto d’ora c’era una tale superiorità  in campo che chi guardava ha cominciato a chiedersi: su quale punteggio l’Inter deciderà  di smettere?

Senza la scellerata espulsione di Sneijder (non si può mandare “affanculo” l’arbitro per tre volte in due lingue divers e applaudirlo platealmente e, detto tra parentesi: se l’avesse fatto Balotelli?) sarebbe stata la stessa partita, sia pure con punteggio diverso, tanta è la superiorità  mostrata dall’Inter.

Mourinho si è lamentato dell’arbitraggio, ma sa benissimo di averlo fatto per continuare ad indossare i panni del condottiero del bene contro il male.

Rocchi ha espulso giustamente Sneijder, non ha dato un rigore di Maicon, non ha espulso Muntari e ha regalato un rigore al Milan con cartellino rosso a Lucio. Nel tentativo di ingraziarsi le due squadre (si vede che è uno che vuol fare carriera) ha sbagliato in troppe occasioni per essere assolto. La colpa è di Collina che per certe partite delicate manda degli incapaci.

Nell’Inter grande la prestazione di tutta la squadra, di tutti i reparti e dei singoli: come dire, una partita al limite della perfezione. Eccezionale Milito nel primo gol, bravo Pandev nel secondo, solito Julio Cèsar sicuro e Maicon è sembrato in miglioramento. Santon ha capito che non doveva fare il fenomeno, ma solo il guardiano della sua zona, così come i centrocampisti tutti da lode. Sneijder aveva cominciato giocando con giudizio e velocità , poi con il cartellino rosso, meritatissimo, ha rovinato tutto.

Impietoso velo sul Milan. Da salvare Thiago Silva che sembra intenzionato a cambiare aria a fine stagione. Poi molte bocciature con Ronaldinho e Beckham che hanno mostrato un repertorio anni cinquanta, ma nel senso che sembravano cinquantenni.

Archiviato il quinto scudetto consecutivo ed eguagliato il primato di Juve anni trenta e del grande Torino nel secondo dopoguerra, adesso ha l’obbligo di puntare al primato assoluto.

Franco Rossi

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