Dai record personali ai titoli con la Francia: Thierry Daniel Henry

Il calcio è in continua evoluzione anche per via delle caratteristiche fisiche e tecniche delle generazioni di calciatori. Negli ultimi anni a suscitare attenzione è stato il prototipo dell’attaccante moderno, ovvero il perno offensivo capace non solo di finalizzare ma anche di sacrificarsi per la squadra andando un pò a mettere da parte quella che era l’idea del centravanti boa egoista e rapace. E forse il tutto è nato grazie all’exploit di una delle punte più forti della storia del pallone che tra la fine degli anni ’90 fino ai giorni nostri è riuscito ad impressionare l’Europa e non solo. Chiaro il riferimento a Thierry Henry, fuoriclasse assoluto che solo pochi mesi fa ha deciso di appendere le scarpette al chiodo dopo una carriera ricca di soddisfazioni, sia per i traguardi raggiunti con i club con la quale ha giocato sia per i trofei sollevati con la Francia. Classe ed eleganza, velocità e senso della posizione, forza fisica e precisione: l’attaccante perfetto che ogni allenatore vorrebbe avere in squadra. E lo sa bene Wenger che, dopo averlo fatto esordire tra i professionisti con la maglia del Monaco, lo ha rivoluto pochi anni dopo alla corte dell’Arsenal segnando la storia del club londinese. Ancora oggi, infatti, Titì detiene il record di presenze (86) e reti (42) nelle competizioni europee con la maglia dei Gunners. Senza dimenticare il titolo di capocannoniere della Premier League vinto per ben quattro volte e la Scarpa d’Oro conquistata per due volte consecutive, altro record condiviso però con Messi. Fuoriclasse assoluto, sia dentro che fuori dal campo come dimostra anche la campagna anti-razzismo portata avanti insieme alla Nike e ad altri suoi colleghi. C’è altro da aggiungere?

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