2016

Kurtic: «Piedi per terra, ora pensiamo alla salvezza. Il Milan…»

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A San Siro arriva l’Atalanta, bisognosa di riprendere il passo sorprendente dopo due stop contro Juventus e Udinese. Eppure Jasmin Kurtic è fiducioso per la gara contro il Milan: «I gol? Penso al bene della squadra»

Quando si parla dell’Atalanta rivelazione del campionato 2016-17, si pensa al lavoro di Gasperini o all’esplosione dei tanti ragazzini terribili del vivaio di Zingonia che già infiammano i corridoi del calciomercato. Ma c’è un giocatore che magari giovane non è più – ha 27 anni -, che non è cresciuto nel florido settore giovanile nerazzurro e che non è sulla bocca di tutti per un trasferimento milionario, ma che finora ha segnato cinque gol ed è il capocannoniere della squadra insieme al più chiacchierato Kessié. Jasmin Kurtic, in Serie A al massimo aveva segnato due gol in un singolo campionato, ora in 16 giornate ha già doppiato quel traguardo.

VOLTO CONOSCIUTO – Ci si chiede se Kurtic si sia posto un obiettivo: «No, assolutamente. Io penso al bene della squadra, a non sbagliare atteggiamento dentro e fuori dal campo perché questo è quello che vuole la gente». Ha segnato molto anche perché Gasperini la sta utilizzando da trequarti sta: come si trova? «Mi vedo bene. Il mister a inizio ritiro mi aveva detto che mi avrebbe provato come trequartista. Io ero scettico perché avevo sempre giocato da mezzala o da centrocampista centrale. La gente mi diceva: “Vedrai che farai bene”. I risultati stanno dando ragione al mister».

SORPRESA – Già. Si aspettava un rendimento del genere da questa Atalanta? «Immaginavo che potessimo fare buone cose. Fin dai primi allenamenti avevo notato che c’era tanto potenziale». Ma è giusto parlare ancora di salvezza? In fondo avete 28 punti e la fatidica soglia di 40 non è così lontana. «Non è corretto pensare a cose più grandi di noi perché in Serie A basta poco per rovinare tutto. Se non rimaniamo con i piedi per terra, possiamo perdere con chiunque. Quindi oggi è giusto pensare ancora alla salvezza». Vi considerate la sorpresa del campionato o è un’etichetta che vi va stretta? «Possiamo essere la sorpresa, però va bene dirlo una volta, due, poi basta. Perché poi iniziano discorsi come quello di anti-Juve o zona Champions che danno fastidio perché non ci riguardano. Accettiamo i complimenti, ma non andiamo oltre».

PASSATO GRANATA – Un’altra squadra che sta facendo molto bene è il Torino, dove lei ha giocato nel 2014. Kurtic ricorda l’esperienza ai microfoni di “Tuttosport”: «È vero, però non possiamo paragonarci a loro. Il Torino è una grande squadra con giocatori molti forti. Secondo me, però, noi abbiamo dimostrato qualcosa in più come gioco, abbiamo sconfitto avversarie più quotate di noi e volendo abbiamo anche battuto il Torino. Quindi…». Cosa ricorda dell’esperienza in granata? «Mi volle fortemente Ventura che mi diede molta fiducia. Sono rimasto poco, solo 6 mesi, ma sono stato benissimo. Il Toro ha una tifoseria straordinaria, una società seria. Tutti, dal presidente al ds furono molto disponibili con me e li ringrazierò sempre».

EFFETTO ATALANTA – In questa settimana in molti hanno cominciato a pensare che l’effetto Atalanta sia finito dopo le sconfitte con Juventus e Udinese. Kurtic ha la risposta pronta: «Chi pensa che l’Atalanta sia finita si sbaglia di grosso e non ha visto le partite. Abbiamo perso contro la Juventus, la squadra più forte d’Italia, nel loro stadio. Penso ci possa stare. Con l’Udinese la sconfitta è stata immeritata, siamo stati sfortunati. Un k.o. che brucia, anche se loro non hanno rubato nulla. Siamo una squadra nel vero senso della parola, siamo forti mentalmente, non molliamo mai e contro il Milan a San Siro faremo vedere che non siamo cambiati».

MILAN – Kurtic dice la sua sul match di domani sera contro il Milan: «Molto difficile, perché a San Siro non è mai semplice affrontare il Milan. Ho visto la gara contro la Roma, hanno giocato molto bene e meritavamo di più. Dovremo stare attenti, ma anche non avere paura». Lei ha affrontato in carriera sei volte il Milan. Ha perso la prima volta ai tempi del Palermo, poi tre vittorie e due pareggi. Sfidare il Milan le dà gli stimoli particolari? «Contro le squadre come il Milan sei già motivato da solo 10 giorni prima della gara. Poi quando arriva il giorno della partita sei al 120% per farti vedere, per dimostrare la tua forza. È vero, bisogna avere questo atteggiamento contro tutte le squadre, ma queste sfide danno qualcosa in più».

MONTELLA – Nel ’14-15 Kurtic è stato allenato da Montella a Firenze. Si aspettava potesse riportare in alto il Milan così in fretta? «Sì, perché lui è un allenatore molto bravo a trasmettere le sue idee. Sa scegliere il sistema giusto con cui schierare la squadra, è abile nella fase difensiva e a dare un bel gioco. Ha creato un Milan ben organizzato e tosto da affrontare. Sarà bello ritrovarlo, Montella è una brava persona». Può riportare il Milan in Champions? «Questo è un campionato strano, può succedere di tutto. Secondo me dipenderà molto dalla capacità delle squadre di mantenere la concentrazione lungo tutto il torneo. Chi ci riuscirà, avrà più chance di centrare i propri obiettivi».

GASPERINI E I COMPAGNI – Tornando all’Atalanta, Kurtic aveva già lavorato con Gasperini a Palermo. Come l’ha ritrovato? «A Palermo non era stato un periodo facile. Qui ha iniziato fin da subito a inculcare nel gruppo i suoi metodi e soprattutto ha dato a tutti la possibilità di mettersi in mostra. Gasperini è uno che lavora tanto, gli piace far giocare bene le sue squadre e anche per noi giocatori diventa divertente applicare le sue idee sul campo». Sono esplosi tanti giovani: chi l’ha colpita di più? «Difficile scegliere. Conoscevo poco Caldara, Kessie e Spinazzola, ma anche Gagliardini che era già tornato l’anno scorso, ma giocò poco. Sono tutti ragazzi interessanti e con la testa a posto».

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