Krstovic Lecce: «Con il Cagliari sarà dura, hanno dimostato quanto valgono con il Milan; Dorgu è fortissimo, non mi stupirei se...»
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Krstovic Lecce: «Con il Cagliari sarà dura, hanno dimostato quanto valgono con il Milan; Dorgu è fortissimo, non mi stupirei se…»

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Nikola Krstovic, attaccante del Lecce, si racconta al Lecce: «Con Corvino siamo stati subito in sintonia; ecco dove mi vedo nel futuro»

Nikola Krstovic ha parlato a la Gazzetta dello Sport: l’attaccante del Lecce si racconta a 360°. Di seguito le sue parole.

DOPPIETTA – «In realtà spesso sono andato vicino a segnare due o più reti, ma per un motivo o per l’altro non ci sono riuscito, qualche volta anche per sfortuna. A Empoli sono stato ripagato…».

SFIDA AL CAGLIARI – «Sarà molto dura perché giochiamo in trasferta e perché loro sono una buona squadra come hanno dimostrato col Milan».

PRIMI PASSI – «Quando ero piccolo giocavo portiere: ho cominciato così. Poi negli anni della scuola mi sono accorto che ero più bravo degli altri bambini, anche di quelli più grandi: scartavo tutti e così ho deciso di spostarmi in attacco».

IDOLI – «I miei idoli sono Zlatan Ibrahimovic e Robert Lewandowski. Zlatan in particolare è una persona d’oro: dopo che ero stato espulso lo scorso aprile contro il Milan a San Siro lui mi aveva rincuorato e dato i consigli giusti per tirarmi su il morale. Mi ha fatto un’ottima impressione anche dal punto di vista umano».

AMICI NEL MONDO DEL CALCIO – «Tanti miei ex compagni di squadra, più che altro montenegrini come me. A Lecce ho legato con Gallo, Berisha, Ramadani. E poi Mirko Vucinic che vive a Lecce, con lui mi vedo praticamente tuttii giorni, è pure il vice ct del Montenegro».

ARRIVO A LECCE – «Mi ha chiamato Corvino, ci sentivamo spesso, abbiamo parlato tanto e siamo stati subito in sintonia. Mi ha spiegato la filosofia del Lecce, il progetto che ha di lavorare con i giovani, il calore dei tifosi e cosi non ho avuto dubbi ad accettare. Anche perché l’Italia, come paese, mi attraeva: non mi sbagliavo. Qui mi piace tutto: il cibo, il mare, le persone».

VITA A LECCE – «Una città gioiello. E’ piccola ma molto bella e a misura d’uomo: perfetta per me, come modo di vivere mi ricorda un po’ il mio Montenegro. In più la gente è ospitale, calorosa, gentile e io voglio dare tutto per loro. Vivo in centro, vicino a piazza Mazzini e mi trovo a meraviglia».

DORGU – «Secondo me assomiglia un po’ a Theo Hernandez, anche se Dorgu forse è più offensivo. È un giocatore incredibile se pensiamo che ha solo 20 anni. Migliora giorno dopo giorno, sa giocare in tante posizioni diverse: davanti, dietro, a destra, a sinistra. Non mi stupirei fra un po’ di vederlo giocare in porta…A parte gli scherzi, è molto forte».

GIAMPAOLO – «Lui forse ha dato un po’ più di energia alla squadra. Da quando sonoquiho avuto tre allenatori e ognuno di loro per me ha portato qualcosa di nuovo. Con ognuno di loro ho avuto un ottimo rapporto».

FUTURO – «Spero di diventare un top player, solo questo. Poi dove sarò non me lo immagino e non ci penso: per me ora conta solo la salvezza del Lecce».

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