2016

Krasic: «Conte un martello, col 3-5-2 meno spazio»

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Milos Krasic ripercorre le due stagioni vissute con la maglia della Juventus passando dall’esplosione con Gigi Delneri e la successiva caduta nel 3-5-2 di Antonio Conte

L’ex centrocampista della Juventus, Milos Krasic, è tra gli esempi più riusciti di classica meteora della Serie A. L’esterno serbo fu un crack assoluto con i bianconeri di Delneri nella stagione 2010/2011, per poi trovare un netto calo di presenze con l’arrivo di Antonio Conte fino alla fine della permanenza alla Juventus. Oggi Krasic, ai tempi definito ‘il nuovo Nedved’ gioca in Polonia, a Lechia Danzica, da due anni e risponde così a chi si aspettava qualcosa di più dalla sua carriera: «Ne sono consapevole, sono il primo a riconoscerlo: adesso, però, sto bene, ho trovato la mia dimensione» ha detto Krasic a La Gazzetta dello Sport.

UNO SU MILOS – Prosegue l’ex Cska Mosca: «Mi è mancata fortuna, forse il carattere: non ho la giusta ambizione per emergere. Ma, anche se la squadra non è andata bene, quell’anno in bianconero con Delneri non posso dimenticarlo. Adesso all’Udinese farà bene: c’è un ambiente sano e, se ha tempo, lui sa fare giocare bene le squadre. Può davvero rilanciarsi, se lo merita». Poi fu il turno di Antonio Conte in panchina: nuovo modulo, nuovi giocatori. E Milos che trovò sempre meno spazio: «Il cambio di modulo mi ha penalizzato, nel 3­5­2 non c’era più posto per me: la responsabilità sono solo mie, non certo di Conte. Lui era un martello, forse troppo duro ma preparatissimo: non mi stupisce che abbia fatto questa carriera. Resta uno dei migliori».

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