2017

Perché Kovacic può fare al caso della Juventus

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Ipotesi Mateo Kovacic per la Juventus: perché può essere un colpo giusto per la banda Allegri

Sondaggi diversificati nel reparto di mezzo della Juventus per fornire a Massimiliano Allegri una squadra sempre più completa e competitiva su ogni fronte: l’ultima pista porta dritto al nome di Mateo Kovacic, croato classe ’94 attualmente in forza al Real Madrid e vecchia conoscenza del calcio italiano, ai tempi della contraddittoria esperienza con la maglia dell’Inter. L’ipotesi di un ritorno in Italia non è da scartare: Kovacic è ben visto dal suo allenatore Zinedine Zidane ma la concorrenza nel club campione d’Europa e del mondo è talmente alta da non potergli garantire un impiego all’altezza delle ambizioni personali.

Kovacic-Juventus: la pista

L’interessamento della Juventus per il gioiello croato sembra esser divenuto tangibile nelle ultime ore: il nome di Kovacic è da tempo nei radar di Marotta e Paratici, ma fino al momento – di fronte alle manifestazioni di gradimento – il Real Madrid aveva sempre risposto picche. Potrebbe farlo ancora, ma la sensazione è quella che – con il dovuto lavoro di intermediazione – qualche spiraglio possa anche aprirsi. A maggior ragione qualora i Blancos dovessero riuscire ad acquistare nell’attuale sessione di calciomercato un ulteriore centrocampista da regalare a Zidane: a quel punto nel capitolo uscite potrebbe rientrare l’ex Inter. La sua valutazione si aggira comunque intorno ai trenta milioni di euro, l’operazione può essere condotta con la formula del prestito oneroso e seguente diritto di riscatto da esercitare nella prossima estate. Non c’è soltanto la Juventus su Kovacic ma sussiste l’interesse di diversi altri club, anche italiani: proprio l’Inter aveva percorso la via di un clamoroso ritorno, sulla base appunto di trenta milioni di euro, ma stando alle ultime indiscrezioni Zinedine Zidane avrebbe stoppato il tutto chiedendo tempo.

Perché Kovacic può fare al caso di Allegri

Il clamoroso addio di Leonardo Bonucci in direzione Milan ha scoperto un vaso in casa Juventus: quello dell’impostazione della manovra, in particolare delle sue prime battute, aspetto gestito in pieno negli ultimi anni dal leader appena partito. Ed in tal senso le prime crepe sono già emerse in questo precampionato: Juventus in difficoltà palla al piede, tanti errori in disimpegno, ne ha risentito anche la fase difensiva in sé, tempi poco scanditi e tante difficoltà nel riassestarsi. Nel trovare la contromisura, che poi non esiste: come Bonucci non ce ne sono, ragion per cui si è costretti a cambiare spartito. Calcio d’estate, s’intende, ma meglio farsi trovare pronti: l’innesto di Kovacic potrebbe rappresentare quel tassello in grado di abbassarsi sulla linea difensiva – come ha fatto per anni De Rossi con la Roma, in questo caso con minore attitudine difensiva ma con qualità e visione maggiore – e di fatto sostituirsi a Bonucci nella gestione dei tempi, nell’impostazione delle battute iniziali della manovra bianconera. Soluzione più gestibile con un centrocampo a tre, ma il croato potrebbe trovare collocazione anche nel 4-2-3-1 base di Allegri, dopo aver appreso gli strumenti del mestiere ed affinato una fase di non possesso che resta il suo punto debole.

La polivalenza di Kovacic a servizio della Juventus

E non solo. Perché le caratteristiche di Mateo Kovacic permettono di perseguire altri impieghi nella Juventus di Massimiliano Allegri: sostanzialmente di giocare sulla trequarti e rappresentare una valida alternativa a chi c’è già. Il croato ha questa attitudine: è rapidissimo palla al piede, con il pallone sa lanciarsi nello spazio a disposizione grazie alla sua eccellente tecnica di base, come pochi altri riesce a saltare il primo uomo. Poi non sempre la soluzione è quella giusta, ma il percorso del calciatore si sta completando e non va dimenticato come si parli di un ventitreenne. In un calcio moderno in cui si richiede di essere funzionale per più impieghi, di rendersi polivalente per le mutevoli esigenze di un allenatore, Mateo Kovacic può in effetti rappresentare una carta in più sul tavolo di questa Juventus. Probabilmente non partirebbe titolare nella batteria iniziale di Allegri, ma andrebbe a fungere senz’altro da risorsa sia per quanto concerne il primo ruolo di cui abbiamo parlato che il secondo. Nel caso di playmaker basso sarebbe una scelta da leggere proprio come risposta alla successione di Bonucci: l’imperativo quello di mantenere intatta la qualità complessiva di una squadra che così bene ha fatto nel recente passato. Operazione difficile ma non impossibile, si attendono sviluppi.

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