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Khedira: «La Juve vincerà ancora. Sarri? Troppo diverso dallo stile bianconero»

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Khedira: «Allegri miglior persona incontrata nel calcio. Juve vincerà ancora». Parla l’ex centrocampista bianconero

Sami Khedira è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport.

SEGRETO – «Io ho sempre detto questo. Se hai una super auto ma ti manca il navigatore, l’auto non serve a niente. Io sono uno skipper, ho sempre cercato di rendere le cose facili e ho sempre avuto un feeling per i momenti: capivo quando passare, tirare, sprintate. Talento o applicazione? Entrambi. Guardate Xabi Alonso: è uno dei più lenti di sempre, ma anche uno dei migliori. Io non ero né bello da vedere né veloce. Ma questo significa poco».

JUVENTUS – «La Juve è grande club e l’Italia è un grande Paese. È stato bello lavorare con Chiellini, Buffon, Dybala, Mandzukic, grandi giocatori e persone. Sono stato fortunato».

ALLEGRI E SARRI – «Il secondo era troppo diverso dallo stile Juve ma che squadra quel suo Napoli, ci ha fatto soffrire. Io con lui mi sono trovato bene, è sempre stato onesto e, se stavo bene, mi faceva giocare, Allegri però è il miglior uomo che abbia conosciuto nel calcio. Avevo feeling con lui anche quando il mio italiano era un disastro: questione di istinto. Se ci sentiamo ancora? Sì, parliamo di calcio, vita, viaggi, cibo, dei nostri vini preferiti. Ognuno ha i suoi gusti».

LA NUOVA JUVE DI ALLEGRI – «Servirà tempo per ri-adattarsi a lui ma per me vincerà ancora. Per lo scudetto, la Juve è favorita».

RONALDO – «Ha tutto, spesso la squadra gioca male e lui risolve. Ha un grande ego, non è il migliore a difendere e a volte non difende proprio, però guardate quanto ha vinto. A volte è meglio difendere in 9 e avere i suoi gol. Cristiano fa vincere, punto».

DYBALA – «Ha bisogno di un bodyguard sul campo, che lo protegga e faccia rendere. Ha avuto troppi infortuni e troppi problemi extra-calcio, con troppe persone che parlavano intorno a lui. Invece deve restare concentrato, prendersi cura, del suo corpo… e in questo mi sembra cresciuto. Sa segnare gol dal sogno, ha un talento unico, ma per me si mette troppa pressione. Pensa di dover fare tutto: passare, creare occasioni, essere leader. Lo ricordo in finale di Champions2017, non era libero».

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