2017
Kalinic è l’uomo giusto per il Milan? Pro e contro di un attaccante che divide
Kalinic è ormai promesso sposo del Milan, che può accoglierlo già dopo Crotone. Pregi e difetti dell’attaccante croato, che unisce gli allenatori ma divide la critica
«Tu lo vorresti Kalinic in rosa?». Ecco, se venisse posta questa domanda a tutti gli allenatori di Serie A, quasi certamente la risposta sarebbe unanime: sì. Perché Nikola Kalinic della Fiorentina, che nelle prossime ore diventerà ufficialmente un giocatore del Milan, incarna esattamente il prototipo dell’attaccante che ogni tecnico vorrebbe avere in rosa. Il croato è utilizzabile con più moduli ed è uno dei pochi nel suo ruolo a saper giocare in maniera straordinariamente efficace con la squadra. Ed è per questo che Montella, già a giugno, lo ha chiesto per l’attacco. E facilmente lo otterrà già dopo la gara contro il Crotone.
Kalinic ha indubbiamente tanti punti di forza. Il primo è quello già citato precedentemente: sa giocare con la squadra, sa agire alla perfezione con uno o più compagni di reparto, è in grado di sorreggere da solo il peso dell’intero attacco ed è un attaccante straordinario nel chiamare il pressing alto. A tutte queste caratteristiche accompagna anche una dozzina abbondante di gol a stagione, ma anche tanti assist e molteplici occasioni ai compagni, che con i tagli e gli inserimenti vanno a nozze (chiedere a Bernardeschi).
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Non solo pro: Kalinic ha anche tanti contro
Ma Kalinic, proprio per le peculiarità che ha, non è il classico attaccante d’area di rigore, quello che segna 30 gol a stagione e che trascina la propria squadra nei momenti del bisogno. E il Milan, in qualche modo, avrebbe bisogno di andare a segno con una certa frequenza. Frequenza che il croato non ha mai garantito. E poi Kalinic è un ’87, che vestirà la maglia rossonera a fronte di un investimento da 30 milioni di euro, forse troppi per uno che non sposta gli equilibri, a maggior ragione se viene considerato un titolare inamovibile. L’ex Fiorentina darà una mano a Suso, che avrà spazi a volontà, ma potrebbe tarpare le ali ad André Silva, pagato a peso d’oro meno di due mesi fa.
Kalinic raccoglie tanti pro e anche qualche contro, ma dovrà subito capire che il Milan pretende indubbiamente di più. Soprattutto in termini di gol, perché non basterà più avere la media di meno di un gol ogni due partite (ne ha realizzati 27 in 69 gare con la Fiorentina). Soprattutto se i rossoneri vorranno lottare per la Champions League o per qualcosina in più. Kalinic si adatta a tutti i compagni di reparto e ad ogni modulo possibile e immaginabile, ma ora deve fare di più: adattarsi ad un Milan che non può più sbagliare nulla.