2016

Kalinic di squadra, Ilicic da solista: così la Fiorentina è in piedi

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Kalinic dipendenza? Ilicic ci ha messo una pezza. Le soluzioni per una Fiorentina da Champions

Nikola Kalinic ha siglato nove reti nelle prime tredici gare di campionato ed appena una nelle restanti undici: di pari passo è andata la Fiorentina, con 28 punti nelle 13 partite iniziali – all’eccellente media di 2.15 punti a partita – e 18 nelle restanti 11 sfide di campionato (media punti precipitata ad 1.63). In soldoni: quando segna Kalinic è una Fiorentina da 82 punti complessivi (il dato medio esteso su tutto il campionato), quando il croato si ferma il campionato viola rientra nella normalità di un torneo da 62 punti.

UN PROBLEMAKalinic dipendenza? La risposta dei numeri sarebbe affermativa ed arriva non soltanto dalla media punti: quando l’allenatore Paulo Sousa ha provato a percorrere strade alternative – essenzialmente con l’utilizzo del prodotto di casa Babacar – queste hanno sonoramente fallito. El Khouma non va in gol dal 1’ novembre, nel giorno della goleada rifilata al Frosinone, e se è vero che in tal senso sconta anche un minutaggio non propriamente ingombrante è altrettanto indubitabile come le ultime prestazioni non abbiano certamente lasciato stropicciare gli occhi. Non segna più Kalinic, non lo fa Babacar: segnale evidente, oltre al calo di rendimento dei due interessati, di una Fiorentina che con ogni probabilità non riesce più a servire la sua prima punta come invece era accaduto nelle battute iniziali della stagione.

SALVEZZA ILICIC – Non a caso sono emersi altri protagonisti, essenzialmente meno corali e più individualisti ma funzionali dunque al momento no della squadra: in primis Josip Ilicic, uno che a differenza proprio di Kalinic ad esempio non si è mai contraddistinto per particolari doti tattiche nell’ottica complessiva di una squadra, ma che vanta soluzioni personali di tutto rispetto. Gran calcio dalla distanza, dribbling ed evidenti fondamentali di base, lo sloveno – nella fase analizzata in cui Kalinic ha digiunato – si è invece reso protagonista con sei reti, che sommate alle quattro già realizzate in precedenza rendono un campionato di alto livello. E caratterizzato da quella continuità mai vista prima: decisivo, nella seconda fase della stagione viola, per le vittorie contro Sampdoria, Udinese, Chievo, Palermo e Torino. Sono di fatto i punti che hanno permesso alla Fiorentina di mantenere il terzo posto e dunque restare al momento su quel podio che vale i playoff della prossima Champions League.

LE SOLUZIONI – Passano in primis dal rasserenamento della situazione complessiva di casa Fiorentina: nessuno ha fatto mistero di alcune incomprensioni sorte tra guida tecnica e dirigenza in ambito calciomercato, con alcune aspettative di Paulo Sousa parzialmente frustrate dallo sviluppo dei fatti. Se tutti torneranno a remare nella stessa direzione questa Fiorentina, complice anche una concorrenza tutt’altro che agguerrita, ha gli argomenti per restare in alto. Il prossimo ritorno di Badelj sembra poter pesare abbastanza: il suo lavoro in cabina di regia, oltre ad incidere chiaramente sulla qualità del gioco, ha dato maggiore sicurezza ad una difesa che puntava proprio sul croato nello scarico della palla e nel suo senso della posizione. La vicenda gol: se tanto passa da Kalinic, qualcosa invece può essere determinato dall’inserimento dei nuovi arrivi. Tello ha dato un assaggio a Bologna con l’assist vincente servito a Bernardeschi ed una prova decisamente matura, Zarate con lo spettacolare colpo da tre punti negli ultimi respiri della sfida con il Carpi. La Fiorentina può rimettersi in marcia: per fare il colpaccio e sorprendere Roma e milanesi toccherà somigliare alla realtà di inizio stagione e meno a quella della seconda fetta di campionato.

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