2014
Kabine: «Carpi, che gioia vederti capolista. Mbakogu è il trascinatore»
Lex attaccante degli emiliani parla della sua vecchia squadra, complimentandosi per il primato in Serie B
Parlare con Mehdi Kabine del Carpi è come parlare della sua vita. Due anni in biancorosso, una promozione in Serie B in cui proprio il talento marocchino è stato il trascinatore con due gol pesanti al Lecce. Adesso, la compagine emiliana è al secondo anno di cadetteria e sta onorando al meglio una categoria non certo semplice. A sorpresa, perché nessuno lo avrebbe mai pronosticato, il Carpi è l’attuale capolista della Serie B, posizione tra l’altro condivisa con il Bologna. Due realtà diverse, ma che in campo marciano allo stesso ritmo. A parlare del Carpi e di questo momento magico è proprio Kabine in esclusiva ai microfoni di CalcioNews24.com.
Kabine, il suo vecchio Carpi è capolista. Ha visto?
«Si, e spero nella Serie A anche se è molto presto per dirlo. Lì ho due miei fratelli: Di Gaudio e Letizia. Diciamo che sono stato io ad aprirgli la strada per questa scalata».
Si riferisce ai gol fatti al Lecce?
«Sia all’andata, sia al ritorno, si. Quello è stato l’inizio di tutto. L’anno scorso hanno fatto un grande campionato, ora invece sono primi insieme al Bologna. Che dire, sono troppo felice per loro e per la gente che mi vuole bene. Carpi mi ricorda come colui che li ha portati in Serie B».
Chi mai si sarebbe aspettato che il Carpi, una squadra senza grandissimi nomi, potesse fare questo tipo di campionato?
«Quando salimmo in cadetteria il Lecce partiva con i favori del pronostico, come una squadra che doveva risalire subito e che due anni prima era in Serie A. Era Davide contro Golia, ma noi avevamo il cuore e loro i giocatori».
Cosa si dice con i suoi fratelli Di Gaudio e Letizia?
«Tra noi c’è amicizia fraterna, difficilmente parliamo di calcio. Sono giocatori che si meritano questo momento, non mi dispiacerebbe una chance per loro in Serie A. Il Carpi ha uno staff tecnico di primo ordine a partire dal direttore sportivo Giuntoli, lui è un maestro e cura tutto in ogni minimo dettaglio. Il preparatore atletico Nuti, inoltre, fa la differenza: con lui stavamo bene fisicamente dall’inizio del campionato fino alla fine. Io continuo a seguire il mio Carpi. Non lo conosco di persona, ma posso dire che Mbakogu è il trascinatore e sta facendo cose straordinarie».
E con il suo mentore Fabio Brini?
«Brini è un grandissimo allenatore e non gli piace parlare: è uno poche chiacchiere e molti fatti, sa toccare i punti giusti di ogni giocatore facendoli rendere al meglio. Inoltre, a Benevento ci sono Eusepi, che ha giocato con me nel Carpi l’anno in cui perdemmo la finale play-off contro la Pro Vercelli, e Melara che ottenne la promozione in Serie B due anni fa».