2013

Juventus, Vialli: ?Possono vincere la Champions?

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CHAMPIONS LEAGUE JUVENTUS VIALLI – Con la maglia della Juventus ha vinto la Champions nel 1996, trofeo per il quale la squadra bianconera è finalmente tornata a competere: si tratta di Gianluca Vialli, che, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato della vittoria della Juventus sul campo del Celtic: “Questa mattina mi ha chiamato una radio inglese. La prima domanda è stata “Pirlo ha mai giocato in giacca e cravatta?” E’ ciò che loro non hanno. Voglio dire: la straordinaria crescita di Marchisio ci fa dire che è ormai vicino al livello di Lampard e Gerrard. Loro invece non hanno nemmeno un progetto di futuro Pirlo. E soffrono per questo, perché vedono che il loro grande cuore, che dal punto di vista dello spettacolo rende il calcio britannico il più appassionante, va sempre a schiantarsi contro la nostra freddezza”.

L’ex attaccante ha poi proseguito parlando del Celtic e del messaggio inviato dai bianconeri battendoli: “Non è una grande d’Europa, ma non è nemmeno soltanto l’ambiente e il calore del suo stadio. La Juve ha vinto una grande partita. Messaggio? Direi di serietà. Quando vedo Peluso scendere a testa alta e lanciare con un tempo perfetto Matri, capisco che Conte ha preparato la gara con uno studio approfondito. Il Celtic patisce se viene attaccato in profondità? La prima azione è una coltellata in questo senso da parte di una Juve fresca, concentrata, decisa. Sofferenza? Normale. Soltanto un illuso può pensare di passare per Celtic Park senza soffrire. Diciamo piuttosto che la Juve ha retto senza concedere grandi palle-gol. Poi, appena ha potuto riportare il pressing alto, e qui mi è piaciuto Padoin, seconda e terza rete sono cadute come pere mature”.

L’attuale commentatore di Sky Sport ha poi parlato della Juventus anche in rapporto ai diversi ritmi tra campionato e competizioni europee: “La fisicità e il ritmo dell’Europa sono da mezzofondo veloce, mentre in Italia si fa lo stesso sforzo del tennis: tanti scatti brucianti, tanti riposi. E la Juve, che ha una preparazione visibilmente superiore, nell’atletismo europeo si esalta. Se può vincere la Champions? Si. E’ praticamente nei quarti, e le ultime otto devono avere quest’ambizione. Poi qualcuno resta un po’ più favorito, ma la Juve è ormai una grandissima outsider. Come il Paris Saint Germain”.

In attesa di scoprire cosa possa dare Anelka, Matri è l’unico centravanti in rosa. Vucinic Giovinco e Quagliarella sono seconde punte, Matri è una prima e trovo che in campo debba starci il più possibile, da profondità alla squadra. Detto questo, un giorno la Juve acquisterà un centravanti più forte, in giro ce ne sono. Magari lo stesso Llorente. Però un posto in rosa per Matri lo conserverei. Diciamo che le manca soltanto il “correttore”, l’uomo che trasforma in 1-0 quelle cinque gare stagionali in cui vali solo lo 0-0”, ha aggiunto Vialli, parlando di Matri e dell’attacco bianconero, mentre su Conte e Marchisio ha spiegato: “A ciascuno di noi è rimasto addosso qualcosa della vecchia vita, Antonio era un centrocampista e lo si capisce da come privilegi il reparto. Intendo dire che Pirlo, Vidal e Marchisio risultano formidabili sia per il loro valore individuale, sia perché tutto in squadra li aiuta, dalle coperture richieste agli attaccanti al sostegno che arriva dai terzini. Se allenassi ancora, immagino che da vecchia punta cercherei di aiutare il centravanti. Sarebbe nella mia natura. Marchisio? Rivedo in lui l’autentico dna juventino: una personalità sobria, una straordinaria efficacia in campo, la capacità di non sbagliare mai nelle occasioni che contano”.

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