«Su Bonucci non cambio idea, ma le mie parole sono state manipolate»

La polemica in questi giorni è cosa facile da fare. Sono bastate ieri le parole di Alessio Tacchinardi, ex giocatore della Juventus, ad infiammare gli animi. Parlando della squalifica di Gonzalo Higuain, contro cui il Napoli farà ricorso, l’attuale commentatore tecnico aveva parlato senza mezzi termini di ingiustizia, adducendo come motivazione la mancata squalifica per Leonardo Bonucci, che in Torino – Juventus aveva avvicinato l’arbitro Nicola Rizzoli in maniera quasi fisica. Disparità di trattamento, insomma, secondo Tacchinardi, ma i suoi ex tifosi non l’hanno presa per niente bene… «Chiedo scusa ai tifosi bianconeri e alla Juventus per il mio pensiero che è stato completamente stravolto – rettifica (almeno in parte) oggi l’ex centrocampista juventino, che ha delle precisazioni da fare – . Ma vi sembra che io, in qualità di ex, possa pensare o dire una cosa del genere?». Il riferimento è all’interpretazione data da alcuni alle parole di Tacchinardi, quella secondo la quale la Juve sarebbe semplicemente favorita dagli arbitri. 

«SU BONUCCI LA PENSO UGUALE» – «Chiedo scusa per la manipolazione, al resto penseranno i miei avvocati – aggiunge Tacchinardi al Corriere dello Sport oggi – . Non ho cambiato idea su Bonucci, lo confermo, ma non ho mai detto che la Juve è favorita dai direttori di gara. Questa è follia pura». L’ex centrocampista voleva solo dire che, se Higuain meritava la squalifica, la meritava probabilmente anche Bonucci per un gesto simile (almeno all’apparenza, anche se Rizzoli stesso ha smentito): «Io non sono un tesserato dalla Juve, sono solo un ex e un simpatizzante. Faccio l’opinionista e sono libero di esprimere il mio pensiero se mi viene chiesto: resto convinto che Bonucci meritava un trattamento diverso per la reazione avuta con Rizzoli, ma non ho mai sottolineato la differenza di metro di giudizio dei direttori di gara tra i bianconeri e le altre squadre. Ma vogliamo scherzare? La Juve vince perché è la più forte». Fino alla prossima polemica.