2015

Fatturato da record: Juve, in Italia sei unica | GdS

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Strapotere dei bianconeri: utile di 2,3 milioni di euro

Ritorno all’utile dopo 5 stagioni di fila in rosso e record del fatturato: il 2014-15 è stato un anno da favola, in tutti i sensi, per la Juventus. Ieri il Consiglio di Amministrazione del club bianconero ha approvato il bilancio, che verrà poi sottoposto all’assemblea dei soci del 23 ottobre prossimo: utile di 2,3 milioni per la Vecchia Signora, che chiude in positivo dopo cinque anni in rosso e dopo il -6,7 fatto segnare la stagione scorsa.  

COMBO PERFETTA! – Ricavi, al netto delle plusvalenze, di 327,6 milioni di euro, quasi 50 in più nel giro di dodici mesi; patrimonio netto che si consolida a 44,6 milioni; indebitamento finanziario netto che cala dell’8%, a 188,9 milioni. Numeri di per sé eccellenti, ma con una particolarità in più, secondo quanto riferito da La Gazzetta dello Sport: la Juve ha abbattuto un tabù familiare al calcio italiano, e cioè quello di unire risultati sportivi a quelli economici. Importante, in questo senso, la Champions League, divenuta un pozzo di denaro e in grado di generare per i bianconeri, l’anno scorso, 100 milioni tra premi Uefa e botteghino. Ma è l’andamento dell’ultimo quinquennio, in campo e fuori dal campo, a rendere merito al management bianconero. 

POTENZA DI FUOCO – In questi cinque anni, mentre il giro d’affari è più che raddoppiato, gli stipendi per il personale (tesserato e non) sono cresciuti del 42% e gli ammortamenti per i trasferimenti dei calciatori del 24%. Ormai il costo del lavoro sfiora i 200 milioni (198,4 milioni nel 2014-15 e quest’anno aumenterà ancora). La «potenza di fuoco», per dirla con Agnelli, che somma gli stipendi per i tesserati e gli ammortamenti, è vicina a quota 240: in Italia nessuno può spendere così tanto, in Europa sono davanti alla Juve soltanto le fantastiche quattro (Real, Manchester Utd, Bayern, Barcellona) e i giocattoli degli sceicchi (Manchester City e Psg). 

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