2016

«Buffon? Vorrei vedere altri alla sua età»

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Marchisio punge: «Pogba ancora un ragazzino. Italia senza campioni»

Claudio Marchisio sbarca in Francia, almeno in edicola, per un’intervista a tutto tondo che riguarda la Juventus e la Nazionale Italiana in vista dei prossimi Europei (che si disputeranno, tra l’altro, proprio nell’ex terra gallica). Domanda inevitabile sul compagno di squadra e di reparto, idolo nazionale, Paul Pogba, a cui Marchisio risponde, come da premesse, molto bene, quindi chiacchierata sulle aspettative del calcio italiano che non sta vivendo il suo momento migliore. «Che Pogba fosse un fenomeno si è capito praticamente subito, ma non dimentichiamo che stiamo parlando di un ragazzino – le parole di Marchisio – . Spero che resti da noi in bianconero, perché penso possa crescere ancora tanto». Un paragone viene naturale al centrocampista juventino: quello con Zlatan Ibrahimovic. Per decisività nelle partite, ovviamente, e non per ruolo e caratteristiche tecniche. Un affondo Marchisio lo lancia anche a chi ha deciso di far fuori Gianluigi Buffon dalle liste del Pallone d’Oro (la cosa ha già creato le sue belle polemiche): «Gigi era da podio, non solo per quanto fatto in carriera, ma per la stagione tra i pali. Vorrei vedere dove saranno quei campioni alla sua età… (riferimento a Leo Messi e Cristiano Ronaldo, ndr. Non è finita.

JUVENTUS, MARCHISIO: «IN ITALIA POCHI TALENTI» – Una menzione la merita anche Paulo Dybala: «Sapevo già che era un talento puro, ma avevo paura si perdesse durante le prime giornate di campionato viste le difficoltà di tutta la squadra, invece devo dire che si è subito adattato… Anche se è argentino, si allena in modo molto europeo», ha continuato Marchisio al mensile So Foot. Chiosa, un po’ amara, sull’Italia in vista del futuro (immediato e non): «Siamo un po’ un’incognita per gli Europei, ma bisogna ammettere che abbiamo pochi talenti e pochi campioni: per me è questione di cicli. Antonio Conte è il commissario tecnico ideale per una squadra così povera di talento, perché ti trasforma mentalmente e tecnicamente. Non ci accontenteremo di quarti o semifinali in Francia». Tanto vale incrociare le dita allora… 

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