2016

Evra: «Bayern, possiamo farti male»

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«Vittoria a Monaco? Se non fossi convinto chiederei di non giocare»

Ha un conto in sospeso Patrice Evra con il Bayern Monaco: brucia ancora la doppia eliminazione negli anni in cui giocava nel Manchester United. Una motivazione in più, dunque, per provare a dare un dispiacere al club tedesco mercoledì: «Possiamo far male al Bayern. Se in campo ci sono calciatori che credono all’1-0 allora vinciamo, ma se chi gioca pensa che finirà 5-0 perdiamo di sicuro. E’ una questione psicologica, perché noi adesso sappiamo che anche il Bayern è vulnerabile. Non è arroganza, rispettiamo gli avversari ma non dimentichiamo che noi l’anno scorso siamo arrivati in finale di Champions e in Europa ogni anno ti devi confermare. Tutti pensano che la Juventus sia spacciata in partenza, ma noi ci crediamo, se non fosse così chiederei al mister di mettermi in panchina mercoledì», ha dichiarato il terzino della Juventus.

“AGIRE, NON REAGIRE” – Evra suona la carica e lo fa partendo dall’analisi del match dell’andata, finito 2-2: «Il 2-0 dopo poco più di 50 minuti è stata solo colpa nostra. Mentalmente all’inizio non eravamo sicuri di noi stessi. Non dobbiamo vergognarci di dire che non abbiamo giocato con tanta personalità e carattere. Eravamo un po’ ansiosi, poi quando ci siamo trovati sotto di due gol siamo tornati in campo per pareggiare. Nel calcio però non devi reagire, devi agire. Quello che è successo deve servirci di lezione: al ritorno dobbiamo agire».

IL GRUPPO – L’atteggiamento del Bayern Monaco dopo il pareggio potrebbe allora cambiare: «Paura no, ma di sicuro mercoledì avrà più rispetto e giocherà in modo diverso. Noi dobbiamo approfittarne. Su cosa punteremo? Sul gruppo. Allegri lo dice sempre, la forza della Juve è questa. Sappiamo tirare fuori sempre nuove risorse. Prendete Lemina, che non giocava da tanto tempo, a Bergamo è entrato nella ripresa e ha segnato. Sono molto felice per lui, perché si era fatto male dopo aver iniziato bene. Ha un grande talento, voi lo vedete solo in partita, noi tutti i giorni in allenamento. Quando sei giovane e giochi poco è facile mollare, ma io l’ho spronato a non farlo. Gli ho sempre detto che prima o poi sarebbe stato determinante. Lui può fare la differenza, come tutta la squadra. Quando sei alla Juve capisci subito che devi affrontare tutte le partite come se fossero una finale. Giocare bene, benino o male conta poco, dobbiamo vincere. Questo spirito non mi stupisce, così come non mi sorprende vedere Mandzukic fare il centrale o il terzino».

SERENITA’ – I numeri collezionati in campionato possono, dunque, spingere avanti la Juventus in Europa: «Quando sento dire “Le vittorie della Juve sono una bella risposta al Napoli” mi viene da ridere. Io al Napoli non penso proprio, non guardo neanche il risultato, vedo solo la Juve. Ogni vittoria è uno stimolo per la partita successiva». Infine, parla di Paul Pogba, dispensando consigli: «Il suo problema è che ha troppa qualità. Quando sbaglia si sente frustrato, perché tutti pensano che un giocatore così non possa fare certi errori. Io gli ripeto sempre che deve stare calmo, lavorare e ascoltare Allegri. Deve giocare come sa, è vero che perdere palloni è frustrante, però succede perché lui prova sempre, è uno che non si nasconde: contro il Bayern per esempio chiedeva la palla nei momenti difficili. Noi abbiamo bisogno di gente così, però quando fanno un errore tutto il mondo parla solo di quello. Lasciamolo lavorare tranquillo, perché comunque Paul vuole correre per la squadra, fare gol e assist per noi e io sono assolutamente sereno».

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