2015

Allegri: «Ottavi UCL obiettivo minimo»

Pubblicato

su

Il tecnico della Juventus: «Dybala più killer di Morata, ha fatto gavetta»

Non deve essere semplice allenare la Juventus, non deve essere semplice essere Massimiliano Allegri: il tecnico bianconero, reduce da un ottimo anno solare, guarda al futuro e lo fa in maniera onesta, positiva ma anche disincantata. Allegri punta al campionato, ma anche alla crescita europea della sua Juve, poi alla maturazione di giocatori giovani ma già di livello, come Paul Pogba, Alvaro Morata e Paulo Dybala (che tra l’altro in un’altra intervista ad un altro giornale oggi, ha parlato proprio di lui). Cosa ci si aspetta adesso? «Giocare in casa contro le altre big può essere un vantaggio. Al Milan l’anno dello Scudetto abbiamo vinto i due derby e gli scontri diretti col Napoli. Le grandi sfide saranno molto importanti. Abbiamo ancora margini di miglioramento e sono convinto che potremo fare una grande stagione». Occhio però all’Inter, per Allegri l’avversaria numero uno per lo Scudetto («Sta gestendo bene le cose e ha un tecnico che sa come si vince»). 

JUVENTUS, ALLEGRI: «ERAVAMO DISASTROSI, ORA…» – A inizio stagione le cose parevano girare decisamente molto male. Allegri spiega al Corriere della Sera: «Noi in estate ci siamo ritrovati con dieci giocatori nuovi e con l’incertezza di aver perso le certezze. Siamo ripartiti in modo disastroso. Ora la squadra è omogenea. Dobbiamo continuare, stiamo crescendo e non dobbiamo fermarci. Il mantenimento non esiste». Dopo la finale dell’anno scorso in Champions League, come si può fare meglio? «Dopo la finale di Berlino la popolarità internazionale della Juve è cambiata. Il campionato conta e devi vincere. Ma la Champions la vedono in tutto il mondo e almeno agli ottavi ci devi essere sempre». Dybala meglio di Morata sotto porta: così almeno dicono le statistiche e Allegri conferma. «Paulo basta guardarlo negli occhi per capire che ha la voglia e la determinazione di raggiungere l’obiettivo. Ha più istinto killer di Morata e Pogba, perché ha fatto la gavetta». Allegri non sente di essere un capo, ma una guida: racconta delle ispirazioni tattiche che spesso gli vengono davanti alla tv mentre guarda una serie televisiva o un cartone con il figlio.

«BERLUSCONI E ALLEGRI: LE DIFFERENZE» – Sul passato al Milan: «Non ho mai avuto un cattivo rapporto con Silvio Berlusconi. Andavamo d’accordo su tutto. Anche sulle scelte di formazione. Andrea Agnelli invece mi ha imbarazzato quando mi ha chiesto di dargli del “tu”. È molto quadrato, farà una grande carriera a livello internazionale». Infine la gioventù, la paura della droga e quel carattere che spesso lo ha portato, qualche anno fa, a scontrarsi con gli altri. Allegri però lo ammette: «Me la sono goduta, non dico dieci, ma otto o nove: la vita va vissuta, ma nel rispetto delle regole». Ci mancherebbe altro. 

Exit mobile version