Agnelli: «Difficile competere in Europa» - Calcio News 24
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2016

Agnelli: «Difficile competere in Europa»

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E Rummenigge: «Dispiaciuti per l’accoppiamento in Champions»

Nel corso del convegno sul Fair Play Finanziario organizzato all’Università Bocconi dalla Figc e dal Centro Baffi Carefin, il presidente della Juventus ha tracciato le linee guida da seguire. Andrea Agnelli ha ottenuto grandi risultati da quando è alla guida del club bianconero, ma non vuole fermarsi e, infatti, ha parlato di come la sconfitta nella finale di Champions League a Berlino possa rappresentare lo slancio per tornare al successo in Europa.

LINEE GUIDA – Non solo. Agnelli, come riportato dal Corriere dello Sport, ha parlato anche di numeri, della crescita del calcio italiano e del percorso bianconero: «Sono stati sei anni intensi iniziati 12 mesi dopo l’introduzione del Fair Play Finanziario e su questa normativa dell’Uefa ho calibrato tutte le mie mosse. I tifosi vogliono vincere, i dirigenti tenere in ordine il bilancio: bisogna avere la lucidità per coniugare le due cose anche perché i fatturati dei club sono limitati dal fatto che sono Uefa e Lega a vendere i diritti tv. Quando sono arrivato ho fissato due obiettivi: competere al top a livello nazionale e internazionale e mantenere un equilibrio gestionale. Per riuscirci sono stati necessari due ingredienti: le risorse finanziarie e quelle umane. Ho avuto la fortuna di trovare nel momento giusto della sua carriera Giuseppe Marotta che ringrazio, ma che continuerò a stimolare per il lavoro che in futuro dovrà fare insieme a Paratici e a Nedved. Abbiamo poi avuto un azionista (la Exor, ndr) che ha condiviso le nostre ambizioni con l’aumento di capitale da 120 milioni nel maggio 2011, soldi che ci hanno dato la possibilità di raggiungere i livelli di oggi. Le quattro eccellenze del calcio europeo sono Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco e Manchester United: hanno raggiunto un livello così alto che si può solo ambire a raggiungere il quinto posto. Escluderei anche altre realtà come Psg e Manchester City che hanno avuto evoluzioni non normali. Il Bayern invece ha individuato nelle sponsorizzazioni una forza, ma è aiutato da un sistema culturale diverso. In Baviera c’è una ricchezza maggiore rispetto al Piemonte e il loro merchandising… Le altre? Il Barcellona guadagna 27 milioni dal museo, noi 2. Il Chelsea 90-95 milioni dallo stadio, noi al massimo 45. Competere così non è facile».

L’AVVERSARIO Karl-Heinz Rummenigge, invece, ha presentato la prossima sfida di Champions League contro la Juventus, strizzato l’occhio a Gonzalo Higuain e lodato Mario Mandzukic e Paulo Dybala: «Lo scontro con la Juventus sarà difficile e complicato. Poteva andare meglio sia a noi che a loro: è troppo presto perché due grandi club si incrocino e uno debba uscire. Quando c’è stato il sorteggio ho chiamato il mio grande amico Andrea Agnelli e abbiamo parlato di questo, di quanto eravamo dispiaciuti di questo accoppiamento. Seguiamo la Juve con grande attenzione e mi sembra che, guardando la classifica, i bianconeri siano sulla buona strada. Non abbiamo paura per la loro striscia di nove vittorie, ma li rispettiamo perché si sono ripresi molto bene. Di certo sarebbe stato meglio affrontarli qualche mese fa. Dybala è un giocatore di alto livello e non ci sorprende che stia facendo così bene. È stato un grande acquisto, come lo è stato il nostro ex Mandzukic. Higuain? E’ un grande centravanti e sarà contento di averlo il mio amico Aurelio De Laurentiis. Al Bayern piace. Ancelotti? Non l’ho ancora visto perché è in Canada o in America. L’ho sentito per telefono, ma non mi ha mandato la lista della spesa per il mercato estivo. Abbiamo una bella squadra, lo sappiamo noi e lo sa anche lui. E’ un uomo poco complicato. Guardiola quando è venuto da noi sapeva già il tedesco, ma vedrete che a giugno anche Carlo sarà preparato perché ha una insegnante qui a Milano e una in Canada. Non credo che abbiamo sbagliato ad annunciare adesso il suo arrivo: tre anni fa ci siamo comportati allo stesso modo con Heynckes e nei quarti di Champions abbiamo trovato la Juventus che poi abbiamo eliminato. Come è finita quella stagione (triplete, ndr) lo sanno tutti: in Germania siamo organizzati bene e siamo abituati a annunciare le cose per non lasciare spazio ai dubbi quando le decisioni sono prese. Scudetto? Il titolo se lo giocheranno Napoli, Juventus e Inter che ha fatto abbastanza bene finora e può vincere il titolo. Peccato per la gara persa a sorpresa domenica contro il Sassuolo, ma può capitare una giornata un po’ così. Rinascita Bayern? Abbiamo costruito una squadra importante pescando sul mercato tedesco e sviluppando le sponsorizzazioni e il merchandising. Nel calcio ci vuole pazienza e un po’ di tempo per programmare, per rifare una squadra. Noi ci siamo riusciti e adesso abbiamo fatto un investimento da 80 milioni su un centro tecnico per le giovanili alla ricerca di nuovi talenti».

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