2013

Juventus, Tevez: «Conte via? Lo blocco io»

Pubblicato

su

L’Apache si tiene stretto il suo allenatore “pazzo” di tattica.

JUVENTUS TEVEZ – A tre mesi dal suo arrivo in Italia, Carlos Tevez ha fatto visita alla redazione di Tuttosport per parlare della sua avventura alla Juventus. L’Apache, dunque, ha provato a tracciare un breve bilancio della sua esperienza finora: «Sono sinceramente sorpreso. Pensavo che fosse più facile giocare da voi e invece è tattico, veloce, si lavora tantissimo. È il più difficile nel quale mi sia trovato. Certo, forse il fatto di essere nella Juventus complica le cose, sembra che quando gli avversari ci affrontano giochino come se fosse la finale del Mondiale. Tutti vogliono batterci e noi dobbiamo essere sempre al cento per cento: es muuuuy difícil. La Juventus mi ha ridato la voglia di giocare a calcio. La cosa migliore per un giocatore: tornare a essere felice».

CONTE – L’attaccante argentino ha poi parlato del suo rapporto con Antonio Conte, che ha poi confrontato con Sir Alex Ferguson e Roberto Mancini: «È un duro, ma per me è un fenomeno. Mi ha sorpreso molto, per lui ogni partita è una finale, vuole sempre vincere, non si accontenta mai. È un maniaco del lavoro, ma poi i risultati si vedono in campo. È molto rigido anche per quanto riguarda l’alimentazione. Me l’ha fatto capire sin dalla prima volta che ci siamo parlati. Dal primo giorno mi ha fatto subito vedere e capire come gioca la Juve. Ha un quaderno di tattica in cui appunta ogni minimo dettaglio. Conte deve restare: mi muoverò per primo, lo dirò io a Marotta. Farebbe grandi cose dovunque. Lui è un grande allenatore, un professionista serio. Non avrebbe problemi né in Inghilterra, né in Francia. Sì, ma fra 3-4 anni…Confronto con Ferguson? Sono due vincenti, due che considerano il loro club il migliore del mondo e vogliono che si imponga sempre sugli altri. Per Ferguson lo stemma del Manchester è la cosa più importante, da difendere a ogni costo. Per Conte è così con quello della Juventus. Sono personaggi come questi che ti spingono a dare qualcosa in più, perché sono i primi a credere fermamente in quello che fanno. Mancini? Roberto è diverso. Vede il calcio un po’ da giocatore e un po’ da allenatore… Conte lo vede da allenatore e basta. Cioè, lui è stato un giocatore e sa darti i consigli giusti, ma ha la visione da tecnico. Con Mancini c’è rispetto. Ci siamo stretti la mano ed è stato bello rivederlo, ma è il passato».

SPOGLIATOIO – Tevez si è poi mostrato ottimista circa i margini di crescita della squadra e sui compagni bianconeri ha spiegato: «La squadra sta crescendo e credo che tutti possiamo dare qualcosa in più. Perché tutti vogliamo vincere. Immobile? Non mi ha chiesto scusa. Ma non è importante, sono cose che succedono in campo. E poi c’è il ritorno, no? Chi mi ha sorpreso qui? Quagliarella per come tocca la palla. E Pogba: non lo conoscevo, è un vero campione, ha i numeri e la personalità. Può rendere meglio come volante a sinistra. Pirlo? È un privilegio giocare con lui, così come con Gigi. Esperienza e classe… Sì, mi sento molto bene in squadra. Fascia da capitano, a chi non piacerebbe? Sarebbe un onore enorme, ma prima di me ci sono tanti altri che lo meritano di più, come Gigi, il miglior capitano di tutti. A me non piace parlare, ma quando sento che sia giusto farlo lo faccio. Nello spogliatoio lo fa Gigi ed è bravissimo.  Mi sento di nuovo a casa mia, molto di più di quanto non accadesse a Manchester, sento i tifosi che vivono e soffrono la partita, il loro urlo, i loro canti… Vidal? Con lui parlo spagnolo. È veramente un grande campione: grinta e professionismo. Llorente? E’ un campione, ognuno deve avere il suo tempo per adattarsi alle novità». 

Exit mobile version