Editoriale

La Juventus si aggrappa ai giovani “reietti”, il Milan alle sostituzioni

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La Juventus si iscrive finalmente al campionato cogliendo grazie ai suoi giovani la prima vittoria mentre il Milan affianca l’Inter in vetta

Bentornata Juventus. Al quinto tentativo ecco arrivare i sospirati tre punti, utilissimi per abbandonare il penultimo posto ma soprattutto per scacciare i numerosi spettri che aleggiavano sopra la Continassa.

Non è stata indubbiamente la partita del secolo quello del Picco, durante la quale lo Spezia sbarazzino di Thiago Motta ha a lungo accarezzato l’impresa. Le stilettate di Gyasi e Antiste sono lì a testimoniare che i problemi della Vecchia Signora sono tutt’altro che risolti, ma la luce in fondo al tunnel è stata accesa, forse non a caso, proprio dai più criticati sin qui.

I giovani bianconeri, trattati in queste settimane quasi come dei reietti, battono un colpo, a cominciare da Kean e per finire con De Ligt. Ma la giocata decisiva è stata quella, ancora una volta, di Chiesa. Le sfuriate di Max Allegri hanno avuto effetto immediato nelle teste e nelle gambe dei suoi ragazzi. La “garra” con cui l’attaccante azzurro va a riconquistare palla sulla bandierina per poi accentrarsi, scambiare accidentalmente con Morata, infilzare allo spiedo la difesa di casa e anticipare Zoet in scivolata è un sunto di talento e determinazione. Federico non può e non deve stare in panchina. Men che mai in questa Juve.

Sicuramente più agevole il successo del Milan sul Venezia, al tappeto dopo un’ora di sonnolenza dovuta all’ampio, forse troppo, turnover. Le scelte iniziali di Stefano Pioli sbugiardate dalle mosse nel cuore del secondo tempo: gli ingressi di Theo Hernandez e Saelemaekers hanno completamente rivitalizzato la serata di San Siro, consentendo ai rossoneri di tornare in vetta e affiancare l’Inter.

Primato che potrebbe essere solo momentaneo perché la palla passa ora al Napoli. Gli uomini di Spalletti cercano il filotto contro il Doria nel giovedì che chiude la quinta giornata. Serata forse però ancor più importante per le due formazioni capitoline: battere Torino e Udinese sarà fondamentale per Sarri e Mourinho, all’orizzonte c’è infatti il primo, attesissimo derby della stagione.

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