Massimo risultato col minimo sforzo: la Juve segna tirando in porta tanto quanto basta. Così l’opportunismo bianconero attira l’attenzione anche dei media europei e l’Italia si interroga: cinismo o sadismo?

Secondo La Repubblica la Juventus è andata un pelo oltre il cinismo: è arrivata al sadismo. Secondo gli spagnoli de El Pais, addirittura, i bianconeri sono una squadra «che sa respirare anche sott’acqua». Le vittorie della squadra di Massimiliano Allegri fanno scuola in Europa ed accendono nuovamente l’eterno dibattito tra etica ed estetica calcistica. Sì, perché la Juve di certo non è una squadra bellissima a vedersi, ma ha la straordinaria, anzi incredibile capacità di riuscire a portare a casa il massimo risultato con il minimo sforzo. A dirlo sono i dati oggettivi ed inconfutabili: i bianconeri hanno segnato 7 gol nelle ultime cinque partite partite semplicemente tirando appena 13 volte in porta. Due gol su tre tiri contro il Tottenham, uno su uno contro la Lazio, uno su tre contro l’Atalanta, uno su tre contro il Torino e due reti su tre tiri contro la Fiorentina.

Spesso la Juve ha rischiato di finire sotto o, come nel caso del Tottenham, ci è finita davvero. Solo nel derby contro il Torino è riuscita a passare in vantaggio relativamente presto e poi ad addormentare il gioco. Cinica, di sicuro lontana dal bel gioco del Napoli, ma allo stesso tempo tecnica grazie ad una nugolo di grandi giocatori realmente capaci di decidere le gare in pochissime frazioni di gara: così la Juve di Allegri ha seguito il copione di tante antenate storiche (come quella di Giovanni Trapattoni). Non piacerà a tutti, ma porta a casa quasi sempre il risultato migliore possibile senza nemmeno soffrire eccessivamente: per questo, secondo Andrea Barzagli, per i bianconeri non è tanto il gioco ad incidere, quando piuttosto l’obiettivo finale (leggi anche: BARZAGLI: «CONTA L’ALMANACCO»). Giocare bene è secondario quando sai respirare sott’acqua.