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2014

Sì, c’è stata anche una partita!

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Tutti concentrati sulla moviola di Juve-Roma. Nemmeno un commento sugli aspetti tecnici della sfida tra le due corazzate del nostro calcio.

JUVENTUS ROMA MOVIOLA MEDIOCRITA’ CALCIO ITALIANO – Non parlo di arbitri e mai lo farò. Non mi piace fermarmi a guardare a riguardare gli episodi da moviola e dare addosso all’arbitro per la sconfitta della mia squadra. Odio le moviole e le abolirei tutte! Fosse per me Cesari, Tombolini e tutti gli altri non avrebbero risalto in tv e in questo momento sarebbero in cerca di un altro lavoro. Juventus-Roma era la partita più attesa, la data del 5 ottobre 2014 era segnata in rosso da fine luglio, quando è stato sorteggiato il campionato: le due squadre più forti del nostro campionato si sarebbero affrontate nel primo dei due confronti diretti. Una partita molto sentita. Già, una partita…

LA SOLITA MUSICA – Ogni qualvolta si avvicina la data di un big match il mio pensiero è sempre lo stesso: spero non ci siano eclatanti episodi arbitrali a favore di una squadra e conseguentemente a sfavore di un’altra e che si parli solo di calcio. Ieri si è giocato Juventus-Roma ma nessuno, o quasi, se n’è accorto. Ogni domenica in Italia, la squadra sconfitta, i tifosi della squadra sconfitta, danno vita allo sport preferito dagli italiani: non il calcio ma la caccia al colpevole. Tutti vittime del sistema corrotto ma nessuno che analizza i 95-100 minuti di partita, nessuno si ferma ad osservare l’interpretazione alla gara delle due squadre, tutti in tv ad amplificare l’errore dell’arbitro, nessuno ad ammettere l’errore di un movimento difensivo che è costato il gol, o l’entrata troppo irruenta che è valsa il calcio di rigore o il cartellino rosso. Sbaglia solo l’arbitro! Per carità, gli errori e lo stato confusionale di Rocchi in Juve-Roma sono sotto gli occhi di tutti ma Pjanic ha fallito un’occasione importante sul 2-2 dopo un gran lavoro di Gervinho, Morata ha preso una traversa, Holebas e YangaMbiwa si sono immolati per impedire la tripletta di Tevez ma nessuno ne ha parlato. Nemmeno un commento per il ritono in campo dal 1′ minuto di Pirlo, per la panchina di Vidal, per la Roma che ha tenuto testa alla Juve nonostante le assenze di De Sanctis, Castan, De Rossi, Strooman. Questo ha poca rilevanza perchè è più importante parlare dei rigori o presunti tali. Ma così facendo non cresceremo mai! Il nostro movimento resterà uno-due passi indietro a guardare col binocolo gli altri che avanzano, corrono e ci salutano. Anche questa è mentalità!

QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO – Le due migliori squadre italiane, la massima espressione calcistica che il nostro Paese possa offrire in questo momento sono scese in campo allo Juventus Stadium e se questo è il massimo io sono seriamente preoccupato. L’agonismo non è mancato, le due squadre hanno giocato con grande intensità e con tanta aggressività. La posta in palio, nonostante le parole di rito, era alta: non si giocava solo per i 3 punti ma anche per dimostrare alla diretta rivale la propria forza e per imporre la propria supremazia sull’altra. Non è mancata la volontà nel costruire l’azione da gol ma è mancato l’ultimo passaggio, la verticalizzazione decisiva. La Juve all’inizio ci ha provato con gli inserimenti di Marchisio e il Principino ha rischiato di far male per ben due volte (i mediani giallorossi non hanno seguito l’inserimento e i difensori hanno faticato a leggerlo), la Roma ha risposto con una grandissima prestazione di) un sontuoso Keita, vero padrone del centrocampo e nel finale della prima frazione e nel primo quarto d’ora della ripresa ha provato a far male (e ci è riuscita) con la velocità e l’imprevedibilità dei due esterni offensivi GervinhoIturbe (fattore questo determinante anche in chiave europea) portandosi in vantaggio e sfiorando il tris. Poi di calcio si è visto ben poco: gioco spezzettato con il nervosismo a farla da padrona, fuori Totti e Iturbe per Destro e Florenzi, Gervinho stanco preda dei difensori bianconeri e Juve all’arrembaggio finale con la freschezza e con la voglia di mettersi in mostra del positivo Morata (ad eccezione della brutta entrata su Manolas che è servita solo ad aizzare ulteriormente gli animi). Alla fine sarebbe stato più giusto un pareggio ma Bonucci poco prima dello scadere ha trovato il gol della vita e la Juventus ha battuto la Roma 3-2. Il campo, volenti o nolenti, ha detto questo. Il campo però ha detto anche un’altra cosa, fondamentale per il prosieguo del campionato: il gap tra Juve e Roma si è notevolmente ridotto, probabilmente non esiste più e servirà un’altra stagione record alla Juve per prevalere sull’armata giallorossa allenata splendidamente da Rudi Garcia. Ma di questo nessuno ne parla. Eppure ci piace tanto parlare di calcio ma evidentemente non di quello vero. Questo ha poco conto. Parlare degli arbitri è l’unica cosa che conta!

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