2016

Calciopoli: la Juventus chiede 581 milioni di danni alla FIGC

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Contenzioso Juventus-FIGC per Calciopoli: i bianconeri chiedono quasi 600 milioni di euro di danni alla Federazione per la mancata revoca dello Scudetto 2006

Sembra essere ben lontana una tregua tra la Juventus e la FIGC, parti contrapposte in seguito alle ormai arcinote vicende di ‘Calciopoli‘. Come riporta l’edizione odierna di Tuttosport, infatti, i bianconeri hanno presentato un nuovo appello al Consiglio di Stato, seguito al mancato pronunciamento del Tar sul famoso ricorso da 444 milioni di danni chiesti alla Figc, attualizzando la cifra dell’eventuale risarcimento a 581 milioni di euro. Una somma da capogiro che qualora il Tar accettasse il ricorso sarebbe in grado di mettere in ginocchio la federazione.

IL CALCOLO DEI DANNI – «Allo stato, i danni economici per lo Juventus Football Club s.p.a. derivati dai citati provvedimenti della Figc sono attuali e in itinere» rende noto il pool di legali della Juventus nel ricorso al Consiglio di Stato. Rispetto al 2011 le cifre ricalcolate parlano di circa 140 milioni in più. Nello specifico i danni richiesti riguardano 31,6 milioni per perdita ricavi da gare, 24,3 milioni perdita ricavi sponsorizzazioni, 69 milioni perdita ricavi da diritti radiotelevisivi, 245,6 milioni perdita di valore del marchio Juventus, 57,6 milioni perdita valore giocatori, 85 milioni perdita di ricavi per ritardo nella costruzione dello stadio.

LE PROSPETTIVE – Ancora non si conosce con esattezza la data in cui il Consiglio di Stato esaminerà l’appello, tuttavia, si tratta di un aspetto relativo. Ad ogni modo le speranze che, nell’ultimo grado di giudizio, la Juventus veda accolto il proprio ricorso (presentato per via della mancata decisione da parte della Figc di non revocare lo scudetto del 2006 all’Inter, dopo che la stessa Figc, attraverso la sua Procura, aveva riconosciuto delle gravi responsabilità del club nerazzurro nelle vicende di Calciopoli ndr) sono molto flebili. Nonostante ciò la Juve va avanti per la sua strada, non fosse altro per via della disparità di trattamento che ritiene di aver subito rispetto ai nerazzurri. Per gli Agnelli è più che altro una questione di principio: la società ha rispettato tutte le sentenze, andando in Serie B, e passando attraverso un faticoso processo di rifondazione. A distanza di 10 anni la diatriba su Calciopoli oggi è ancora lontana dalla definitiva parola ‘fine’.

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