2017

Juventus, niente fuochi d’artificio: ai quarti bisognerà cambiare marcia

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L’analisi post Juventus – Porto. Bianconeri ai quarti di finale di Champions League ma sono mancati i fuochi d’artificio. Ora sotto a chi tocca. Le ultimissime notizie

La Juventus ha battuto il Porto per 1 a 0 grazie al gol su calcio di rigore di Paulo Dybala. I bianconeri hanno archiviato la pratica ottenendo il massimo con il minimo sforzo, forti dello 0-2 maturato all’andata. La Juve ha gestito il doppio vantaggio del Do Dragao rischiando solo nel secondo tempo quando il Porto, in 10 contro 11, ha sfiorato il gol con Tiquinho Soares e Diogo Jota. Buon primo tempo dei bianconeri che nella parte centrale della prima frazione hanno lasciato il pallino del gioco in mano ai portoghesi, arretrando il baricentro, e difendendosi con ordine. Troppo sterili le offensive della formazione di Nuno Espirito Santo, troppo poco per far male a questa Juventus granitica. Nella ripresa la Juventus non ha forzato la mano, forte dell’1-0 maturato nel primo tempo e dell’espulsione di Maxi Pereira che ha lasciato il Porto in 10. La Juve ha controllato il gioco senza mai alzare i ritmi e badando a controllare il gioco con un giro palla lento e inefficace. Nemmeno l’ingresso in campo ad inizio ripresa di Marko Pjaca è servito alla Juve a velocizzare l’azione e le verticalizzazioni.

JUVENTUS – PORTO: IL MASSIMO CON IL MINIMO SFORZO. MA AI QUARTI… – La Juventus, inconsciamente, si è sentita al sicuro e non ha forzato la mano. Ai quarti di finale però servirà qualcosa in più. La sfida con il Porto era un banco di prova importante per misurare la tenuta mentale della squadra di Allegri e dal punto di vista del risultato, il tecnico bianconero non avrà nulla da eccepire. L’obiettivo è stato raggiunto ma non basta. La Juventus ha una rosa importante, in estate ha ingaggiato elementi come Dani Alves, Higuain e Pjanic e proprio da questi elementi ci si aspetta il salto di qualità in Europa. Il terzino brasiliano ha realizzato lo 0-2 in casa del Porto ma ha steccato la sfida di ritorno, il centravanti argentino non segna in uno scontro ad eliminazione diretta dal 2013 e anche nella doppia gara con il Porto è rimasto a secco. Ai quarti di finale ci vorrà un’altra prestazione da parte della Juventus. Il secondo tempo contro il Porto potrà servire da lezione per non ripetere gli errori odierni: bisogna migliorare nella circolazione della palla, bisogna aumentare il ritmo, essere più concreti e giocare con maggiore cattiveria e lucidità. Da ora non si scherza più. I fuochi d’artificio non vanno conservati solo per la finale!

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