2014

Juventus, Osvaldo insidia Llorente. E spunta retroscena su Garcia…

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L’attaccante italo-argentino, allontanato dalla Roma per un “dito”, ha convinto Conte.

JUVENTUS OSVALDOMirko Vucinic nella passata stagione era l’attaccante intoccabile della Juventus, ora è diventato il quarto nelle scelte di Antonio Conte, senza dimenticare poi Sebastian Giovinco, che è sparito dal radar del tecnico bianconero, mentre Fabio Quagliarella è ormai ai margini. I due acquisti estivi, Carlos Tevez e Fernando Llorente, sono, invece, i titolari fissi, ma l’ultimo arrivato, Pablo Daniel Osvaldo, in una settimana ha conquistato Conte, tanto che potrebbe partire dal 1’ nel prossimo turno di campionato. L’ottimo inserimento dell’attaccante italo-argentino, che contro l’Hellas Verona sembrava da mesi alla Juventus, ha colpito il palo al primo pallone toccato, ha dialogato bene con Tevez ed ha il fisico oltre che il senso tattico pe sostituire il centravanti spagnolo, con il quale potrebbe anche giocare in qualche occasione, avendo sia doti atletiche da prima punta che qualità tecniche da seconda. Visto il momentaneo calo atletico di Llorente, è possibile, secondo “La Gazzetta dello Sport”, che Conte gli conceda un turno di riposo e inserisca al suo posto Osvaldo dal primo minuto. Vucinic, apparso in forma, scalpita per dimostrarlo in campo.

RETROSCENA – L’addio si è concretizzato ufficialmente con una pacca sulla spalla, ma in realtà non è proprio finita così la storia tra Osvaldo e la Roma. Lo si scopre dall’autobiografia di Rudi Garcia, che ha spiegato la rinuncia all’attaccante: «Il gesto di Osvaldo contro i tifosi (dito medio in replica agli insulti, ndr), era dal mio punto di vista intollerabile e chiesi ai dirigenti di condannarlo con una forte multa. Ne parlai con il giocatore chiedendogli di non ripetere mai più tale comportamento». E Osvaldo se ne stupì: «Che faccia bene o male qui nessuno mi ha mai  rimproverato nulla». Garcia però fu categorico: «Il carattere va bene, ma non tollererò mai più condotte simili». Poi arrivò l’amichevole con il Bursaspor e il rigore concesso da Totti. Atto di assoluzione, non sufficiente per il tecnico.

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