2016

Buffon: «Così è nata la rimonta»

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Il portiere si racconta a Veltroni: «Per questo ruolo serve masochismo»

Gianluigi Buffon, intervistato da Walter Veltroni, ripercorre la sua carriera. Il portiere della Juventus ricorda quando da piccolo a Carrara giocava da centrocampista e poi arrivò la folgorazione per il nuovo ruolo con l’amore per Thomas N’Kono del Camerun e grazie all’infortunio di un compagno che gli permise di andare in porta. Buffon parla di quando passò al Parma dopo aver fatto provini con Bologna e Milan. Buffon poi si sofferma sulla sua posizione: «Il portiere è il mestiere più difficile, per decidere di giocare in questo ruolo serve masochismo, io ho l’orgoglio di essere portiere». Il numero uno della Juventus elenca le doti essenziali per un portiere e parla della sicurezza come caratteristica principale: «La vera qualità di un portiere la si vede dopo un errore. Per me essere nell’occhio del ciclone è uno stimolo».

BIANCONERI – Si passa poi ad analizzare il campionato della Juventus: «Ci siamo fatti un discorso semplice, abbiamo pensato che se non avessimo vinto lo Scudetto ci avrebbero detto di tutto, tipo che era per via dei giocatori venduti o della mancanza di stimoli o dell’età. Abbiamo fatto due conti e visto che vincerle quasi tutte non era impossibile, ci siamo scrollati di dosso le paure e eccoci qua». Buffon poi parla di quando scelse di rimanere alla Juventus in Serie B: «Fu per riconoscenza, il calcio non è solo business ma anche senza sentimenti, ho cercato di mostrarlo». Adesso il calcio però deve riprendere credibilità, dice lo juventino, perché ci sono stati troppi scandali.

FUTURO – Buffon si sofferma anche sui giovani portieri italiani e a Il Corriere dello Sport dice di essere contento di vedere una nuova scuola con tutti questi ragazzi come Audero o Donnarumma o Meret. Si passa a Totti e Buffon ha la sua idea: «Totti è unico, una storia così non la scriverà più nessuno. Spalletti lavora con coerenza per la Roma, che è il bene primario». E il futuro di Buffon come sarà? «Per i prossimi due anni vorrei continuare a giocare e fare il sesto mondiale perché è un record storico dopo Carbajal e Matthaus. Farò le mie valutazioni».

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