2017

Juventus, la miniera d’oro è nei naming rights

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L’accordo con Allianz è fino al 2023, ma la Juventus guarda oltre e scruta gli esempi lucrativi in giro per lo scenario mondiale

Dallo Juventus Stadium all’Allianz Stadium: i naming rights non perdonano e anche la Juventus ci è finita dentro. Tuttavia, il cambiamento potrebbe essere a lungo termine, con la possibilità di creare nuovi percorsi di guadagno, come indicato da “Tuttosport”. Dal 1° luglio 2023, infatti, il club concluderà il suo accordo con Allianz e rientrerà in possesso del titolo dello stadio, rivendendoli magari a un prezzo molto più alto di quanto fatto nell’aprile 2008 con Sportfive (diventata oggi Lagardere Sports and Entertainment).

MIGLIORARSI – Quell’accordo ha garantito alla Juventus un importo di 75 milioni per 12 anni a partire dall’inaugurazione dello stadio, avvenuta nell’estate 2011: 42 sono stati incassati in anticipo per finanziare la costruzione dello stadio, mentre i restanti 33 vengono pagati in 24 rate semestrali dal dicembre 2011. Ogni anno, perciò, arrivano 6,25 milioni dai naming rights; un introito però aumentato da un ulteriore accordo con Allianz, ma tra cinque anni questi diritti potrebbero valere persino di più.

ESEMPI MONDIALI – Il nuovo stadio dell’Atlético Madrid si chiama Wanda Metropolitano proprio perché il gruppo cinese versa 10 milioni l’anno; il Barcellona sembra andare sulla strada, tanto che si vocifera di un accordo con la casa farmaceutica Grifols per i prossimi trent’anni a una cifra che si aggira sui 400 milioni di euro. Persino lo Stoke City ha avuto 6 milioni l’anno per rinominare lo stadio Bet365 Stadium (tuttavia, bisogna ricordare che il proprietario di Bet365 è anche quello dello Stoke City…). La Juventus attende, con la consapevolezza di poter incassare anche di più.

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