2018

Juve e Milan da Mattarella. Ecco i discorsi del Presidente, di Buffon e di Bonucci

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Juventus e Milan dal Presidente della Repubblica Mattarella. I discorsi di Buffon, Bonucci e del Presidente

Juve e Milan sono a Roma per la finale di Coppa Italia in programma domani. Visita ufficiale al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Mattarella. Queste le parole di Gigi Buffon davanti al Presidente: «La ringraziamo Presidente per averci trasmesso questo invito al quale abbiamo riposto con gioia. Siamo qui a rappresentare il calcio italiano in una semplice finale di Coppa Italia. E’ una Coppa che è stata rivalutata negli ultimi anni, rispetto a quando era stata svilita. Questo è un paragone per capire che quando c’è un sentimento si può rendere bello qualcosa in declino. Sappiamo cosa significa rappresentare Juve e Milan, cosa significa giocare questa partita davanti a milioni di appassionati. Possiamo promettere massima lealtà e saremo noi i primi a stringere la mano al Milan se dovessero essere loro i vincitori della Coppa e mi auguro che accadrà lo stesso in caso contrario. So che c’è qualche problemino a livello politico ma non ci voglio entrare perché non è affar mio e quello che le chiedo è di renderci orgogliosi ancora una volta per un futuro migliore sotto tutti i punti di vista perché lo meritiamo per la storia e il potenziale che abbiamo perché l’Italia non può essere una nazione mediocre. L’Italia è stata sempre una eccellenza e ci affidiamo alle persone capaci come lei».

Questo il discorso di Leo Bonucci: «A nome di tutto il Milan La ringrazio per questo invito e a Lei a tutti i presenti, compresi i miei avversari per i quali nutro ancora un grande affetto e vorrei ringraziare un episodio che mi ha colpito. La settimana scorsa ho incontrato Ermanno, ragazzo con la sindrome di down di 20 anni che ha assistito alla sfida tra Milan e Verona. Non ha mai nominato il termine partita ma ha parlato sempre di festa. Una festa vissuta con entusiasmo e sorriso senza pari che ha contagiato tutti, in primis la mia famiglia e mi ha insegnato che si può trasformare una sfida ad alto contenuto agonistico in uno spettacolo rispetto dei valori. Noi e la Juve abbiamo il dovere di rappresentare lo spettacolo del calcio. Il Milan farà la sua parte e per esperienza diretta sono sicuro che la farà anche la Juventus. Viviamo questa festa, divertiamoci e facciamo divertire i milioni di tifosi che ci guarderanno».

Queste invece le parole del Presidente Mattarella che ha ricevuto le maglie di Milan e Juventus con il numero 1 e ha usato una splendida metafora con gli arbitri in vista di Juve-Milan: «Benvenuti al Quirinale! E’ un piacere incontrarvi. Mi dispiace non poter assistere domani all’incontro come ho fatto negli anni passati e sono certo che sarà una grande partita. Mi auguro un grande incontro e sono certo che lo sarà. Qui al Quirinale ci sono tanti juventini e milanisti, io guardo con egual simpatia a tutte le squadre. Vi auguro un grande incontro perché siete come tutte le società di calcio e i loro protagonisti la punta più avanzata di un grande movimento sportivo che è il più popolare e il più amato nel nostro Paese e non solo. Ci sono tanti altri grandi sport, come il basket e la pallavolo, ma il calcio rimane il più seguito e il più amato. Voi avete una grande responsabilità perché siete il modello a cui guarda un grande movimento delle nostre persone del nostro Paese. Siete un modello per gli amatori, per i dilettanti, dai bambini che vi imitano, e questo vi dà una grande responsabilità e quello che hanno appena detto Buffon e Bonucci è di grande importanza tra squadre che competono e hanno a cuore la correttezza. Penso agli arbitri. Quando sono stato eletto Presidente della Repubblica ho giurato davanti al Parlamento e mi sono paragonato a un arbitro ed è scattato l’applauso. Ho detto anche: i giocatori aiutino l’arbitro. E’ scattato un altro applauso ma anche un pizzico di sorpresa. L’arbitro può dirigere bene la gara se c’è anche della correttezza tra i calciatori. I nostri arbitri sono i migliori al mondo, anche loro possono commettere degli errori, ma guardando le Coppe internazionali posso confermare quanto detto. L’arbitro quando svolge alla perfezione il suo compito non viene notato. Vi auguro una competizione leale, il mio in bocca al lupo e spero di riuscire a vedere la sfida».

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