2014

Juventus, Marotta: «Serie A torni a 18 squadre. Mercato? Ci miglioreremo»

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L’a.d. bianconero: «Alzeremo l’asticella: più ricavi, maggiori investimenti».

CALCIOMERCATO JUVENTUS MAROTTA – Consueto appuntamento con le domande dei tifosi per “La Gazzetta dello Sport”, che per ogni sabato interpella gli addetti ai lavori: questa volta è stato il turno dell’amministratore delegato della Juventus, che ha parlato dell’abolizione delle comproprietà e del progetto sulla Superleague europea. «La Juve era favorevole all’abolizione, ma conta il volere della maggioranza. Quanto prima l’Uefa richiederà un’armonizzazione europea: è un istituto che esiste solo in Italia. Superleague europea? No, non se ne vede neanche l’ombra. Semmai bisognerebbe armonizzare le coppe europee: c’è troppo divario tra Champions ed Europa League, è necessario rendere più appetibile l’ex Coppa Uefa», ha dichiarato Beppe Marotta.

TECNOLOGIA E STADIO – A proposito della tecnologia al servizio del calcio e dell’ipotesi di un aumento di capienza dello Juventus Stadium a causa dell’alta affluenza: «La Juve è fortemente contraria alla moviola in campo: snaturerebbe il gioco del calcio, che si fonda sulla continuità dell’azione. Peraltro le immagini della tv non sempre stabiliscono la verità. La tecnologia sarebbe utile sul gol-non gol. Lo stadio è nato così e rimarrà così. Gli attuali 41 mila posti sono la dimensione perfetta: abbiamo spesso i sold out e una media di riempimento di oltre il 90%».

INVESTIMENTI – «Ora vogliamo alzare l’asticella, ma bisogna aumentare la potenza di fuoco attraverso l’incremento del fatturato. È necessario, poi, che la squadra cresca in esperienza. Abbiamo sempre l’obiettivo di migliorarci. Ogni anno facciamo un passo in avanti e anche nel prossimo mercato lo faremo. Ma la Juventus non dipende dal top player bensì dal gioco di squadra: basti pensare al numero di giocatori che vanno in gol. Comunque, bisogna trovare giocatori duttili e polivalenti per il progetto, che può prevedere la possibilità di utilizzare più moduli. Abbiamo investito in questi anni su diversi giovani che si stanno mettendo in mostra in giro per l’Italia. Faremo in modo di riportare dentro alcuni di loro. Scuffet? Si vede che è bravo, ci sono tutte le premesse perché diventi il Buffon del futuro, anche grazie agli insegnamenti del maestro Lorenzo Di Iorio, il preparatore dei portieri dell’Udinese. Ma considerarlo oggi un fenomeno è un azzardo. Noi, per esempio, abbiamo un giovane bravo come Leali che sta giocando in B. Bisogna avere pazienza coi giovani».

SISTEMA CALCIO – Marotta auspica un rinnovamento del calcio italiano, partendo da una riforma che porti la Serie A a 18 squadre: «Il campionato italiano che da qualcuno è stato definito poco allenante, dal punto di vista dello stress e delle motivazioni è altamente allenante. A Catania, nonostante ci fosse una differenza di 55 punti tra noi e loro, hanno giocato la partita della vita. La differenza con l’estero sta qui, nelle difficoltà che le big incontrano quando giocano con le provinciali. È necessaria la riduzione della Serie A a 18 squadre. Così il calendario, tra nazionali e coppe, si allenterebbe e i giocatori sarebbero meno affaticati».

RICAVI & AFFARI – Infine, il dirigente bianconero ha parlato della possibile crescita di investimenti di pari passo con l’aumento dei ricavi: «È vero che nel 2015 verranno rinnovati diversi contratti: inizieremo per esempio la partnership con Adidas. Il presidente Agnelli sta lavorando nel migliore dei modi su questo fronte, anche in Lega si è esposto per valorizzare al massimo i diritti televisivi. Comunque, è vero che l’aumento dei ricavi potrà consentire maggiori investimenti. Il segreto è coniugare l’optimum sportivo con quello aziendale: competere ai massimi livelli attraverso un equilibrio economico- finanziario che garantisca sostenibilità al progetto».

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