Ã?«Volevo portare Cassano alla Sampdoria. Gratis. Ormai era tutto a posto, ma il Real chiedeva 5 milioni. Gli spiegai che il giocatore era d’accordo, che se l’affare saltava l’avrebbe presa male, malissimo. Il concetto era questo: non se ne fa più niente, Cassano sclera. Avevo davanti i vertici del più grande club di Spagna, ho aggiunto una esse alla fine, sclera è diventato scleras. Oh, ha funzionatoÃ?».
Ã?«Non sono più un dirigente della Sampdoria, sono alla Juventus e sono felicissimo di lavorare in questa squadraÃ?».
Perchè è finito il suo rapporto con Garrone non l’ha ancora spiegato davvero. Lo fa ora?
Ã?«La proprietà voleva intervenire in maniera diretta nella gestione della società . Sottolineo: giustamente voleva intervenire. Ma a quel punto è anche giusto che un manager faccia un passo indietro. Non condivido questo modo di operare. La penso così, mi sono comportato di conseguenzaÃ?».
Torniamo a Cassano: perchè non l’ha portato alla Juventus?
Ã?«Perchè in quel momento non c’erano le condizioni. In attacco eravamo coperti, Quaglierella non si era infortunato e stava facendo benissimoÃ?».
Ora Fantantonio è al Milan. Lì non può sclerare.
Ã?«Spero che al Milan possa trovare la giusta maturità . à? il momento che le Cassanate vengano debellateÃ?».
Però non ha portato alla Juve neppure Pazzini. Doriano Tosi, ds blucerchiato, ha detto che lo ha proposto a lei. Chiedendo alla Juve le stesse garanzie economiche che offriva l’Inter a gennaio. Conferma tutto?
Ã?«Non confermo niente. Mai chiamato da Tosi per Pazzini. Però…Ã?».
Però?
Ã?«Mi ha chiamato il dottor Guastoni, che è il commercialista della famiglia Garrone ed è anche nel comitato strategico della società blucerchiataÃ?».
Il senso della telefonata?
Ã?«Visto che qualcuno lo ha già detto, posso ripetere. In sintesi è quanto già riferito da Tosi. La Samp voleva sapere se a giugno la Juventus era disposta a prendere Pazzini alle stesse condizioni proposte a gennaio dall’InterÃ?».
E lei evidentemente…
�«Ho detto no�».
Il motivo?
Ã?«C’è più di un motivo. Intanto non c’erano i tempi tecnici, troppo stretti. E da parte nostra c’erano altre esigenze strategiche. E comunque non ci sembrava corretto, e neppure possibile, impegnarci per giugnoÃ?».
Confessi, in fondo c’è dell’altro.
�«No, ma una cosa la posso aggiungere: ho trovato singolare questa proposta. A giugno il presidente Garrone aveva fatto sapere chiaramente che non avrebbe mai trattato giocatori con la Juventus di Marotta�».
Anche lei non riesce ad archiviare quell’addio burrascoso…
Ã?«Più che burrascoso, direi amaro. La Sampdoria l’ho sempre avuta nel cuore, dai tempi del presidente Paolo Mantovani. E la porterò sempre nel cuore. Molti tifosi hanno capito e li ringrazio. Ma le parole del presidente mi hanno scalfito. Ero all’Atalanta, in serie A, ho accettato una nuova sfida con entusiasmo, sono arrivato a Genova il giorno dopo Samp-Crotone 0-3, eravamo con un piede in serie C. Sono rimasto alla Sampdoria 8 anni, sono stati meravigliosi. A Genova ho conosciuto la madre dei miei figli, a Genova tornerò a vivereÃ?».
Tornerà mai alla Samp?
(Sorride)Ã?«Sono alla Juventus ed è meraviglioso. Comunque nel calcio mai dire mai, certo che ora non esistono le condizioniÃ?».
E le condizioni che hanno portato Toni dal Genoa alla Juventus?
Ã?«L’infortunio di Quagliarella, la finestra di mercato aperta, la possibilità di portare in bianconero un attaccante a costo zero e la disponibilità del Genoa a cederlo a queste condizioni. Toni è un ottimo giocatore e lo ha dimostrato subitoÃ?».
Amauri per il Genoa, ne avevate parlato con la società rossoblù?
Ã?«Sì, c’erano stati dei contatti, ma non sono stati definitiÃ?».
Otto anni alla Samp, immagini da ricordare?
Ã?«Tante, la promozione in serie A, la prima volta in Europa. Ma soprattutto aver creato, grazie a una squadra di straordinari collaboratori, un modello vincente per una società di seconda fascia. Un elemento fondamentale è stata la creazione di un modello per il settore giovanile, capace di vincere e garantire giocatori in prospettiva per la prima squadraÃ?».
Il quarto posto no? Sono passati meno di nove mesi e quello resta il momento più alto della gestione Garrone.
Ã?«Quello è un ricordo forte, senza dubbio importante, ma anche dolceamaro. Il rapporto con la Samp si era ormai incrinato, sapevo che sarei andato via, comunqueÃ?».
Aveva già un accordo con la Juventus?
Ã?«Nessun accordo, certo c’erano già stati dei contatti. Ma sui ricordi alla Samp voglio aggiungere l’immagine più bella: una squadra straordinaria, in campo e fuori. Parlo della “squadra ombra”, dei collaboratori che in questi anni hanno fatto squadraÃ?».
Via Pazzini, via Cassano. Non prova una certa tristezza nel vedere impoverito il patrimonio costruito in 8 anni?
�«Per rafforzare il brand serve fantasia, servono calciatori, uomini, volti capaci anche di generare emozioni. Sono cose che aiutano
pure a incrementare ricavi nell’area commercialeÃ?».
Detto questo: un po’ di tristezza ce l’ha?
�«Detto questo la Sampdoria ha ancora un importante patrimonio giocatori�».
Il suo ex presidente Riccardo Garrone ha 75 anni, il presidente della Juventus Andrea Agnelli è nato nel 1975. Solo differenze generazionali?
Ã?«Il presidente Garrone si è innamorato del calcio solo da qualche anno, lo ha dichiarato lui stesso. Il presidente Agnelli aveva 2 anni, i calzoncini corti e già viveva il calcio. Ne conosce tutte le dinamiche, ha dentro i valori dello sport e li trasmette, quotidianamente. à? la sensazione che si respira alla Juventus, un orgoglio senza essere spavaldi, una voglia di vincere fatta anche di cose semplici. Ognuno qui sa quale ruolo deve ricoprire, quali sono competenze e responsabilità . Tutto riesce a funzionare in modo naturale, direi automaticoÃ?».
Verrebbe da commuoversi, se non fosse che lo ha appena detto anche il presidente dell’Inter, Massimo Moratti: Andrea Agnelli farà di tutto per riportare la Juventus ai massimi livelli…
Ã?«Il presidente Moratti sa di calcio, sa bene che la squadra va in campo insieme alla “squadra” ombra che lavora dietro le quinte. Alla Juventus, dal presidente Agnelli in giù, c’è un team affidabile, c’è un gruppo con un forte senso di appartenenza. La presenza della famiglia Agnelli si sente, è forteÃ?».
Domenica sera c’è anche Juve-Inter. Matri contro Pazzini?
Ã?«Sì, anche. à? il bello del calcio: fino a poche settimane fa giocavano
entrambi in due squadre di “seconda fascia”, ora si affrontano nel derby d’Italia e insieme sono stati convocati in Nazionale da Prandelli. à? un motivo d’orgoglio, non solo per me, ma credo per molti. Sono felice per Pazzini, ha realizzato il desiderio di andare all’Inter. Sono operazioni con connotati economici diversi, ma sono sicuro che Matri non farà rimpiangere Pazzini. AnziÃ?».
Visto che anche lei sarà scaramantico, facciamo noi: se domenica la Juventus batte l’Inter che succede?
Ã?«Non credo che il risultato di una partita, anche così importante, sarà determinante ai fini del risultato finale. Un risultato positivo aumenterà ancora la convinzione nei nostri mezzi. E ci caricherà per il rush finaleÃ?».
L’Inter ha esonerato Benitez, voi non lo avete ingaggiato o forse lo hanno fatto prima i nerazzurri. Dicono che fosse solo questione di quattrini. Vero?
Ã?«No. Abbiamo scelto Del Neri. Per ragioni tattiche, umane e perchè era l’allenatore giusto per far ripartire un ciclo. Ed è esattamente quello che sta facendoÃ?».
Fonte | di Giampiero Timossi per ilsecoloxix.it