2009

Juventus, Marotta: “Pazzini offerto anche a noi”

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à? venerdì mattina, mancano tre giorni a Juventus-Inter, quello che chiamano il derby d’Italia. L’amministratore delegato bianconero sta in maniche di camicia, cravatta blu a pois rossi. Il blackberry vibra senza sosta, sullo schermo le foto di Giovanni ed Elena, i gemelli di casa Marotta. Fuori dalla finestra c’è il sole e 14 gradi, Ã?«però il clima di Genova sì, quello lo rimpiangoÃ?». L’ufficio era quello di Roberto Bettega. Dalla finestra, in fondo a corso Galileo Ferraris, si vede la statua di Vittorio Emanuele II. Dietro la scrivania una tela rosso fuoco, la stessa appesa nell’ufficio di Corte Lambruschini, nella sede della Samp. Titolo: “Regular”, Ã?«opera di Marcello Lo GiudiceÃ?». Sulla scrivania piomba “Arco”, la lampada disegnata nel 1962 da Achille e Piergiacomo Castiglioni. Nell’ufficio piomba anche Andrea Agnelli, gessato con righino blu di Prussia, blackberry in mano, sorriso aperto sul viso. Legge le dichiarazioni di Massimo Moratti. Dicono: Ã?«Sono affezionato ad Andrea, lo conosco da quando era ragazzino. Sono sicuro che farà  di tutto per riportare la Juve al verticeÃ?». Il sorriso di Andrea Agnelli si fa sereno: Ã?«Confermo, avevamo l’ombrellone vicino a Forte dei MarmiÃ?». Domani si gioca, vamos.

Marotta, partiamo da Cassano “scleras”?

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