2015

Juventus, Marotta a Sky: «Lotito? Mi sembra di essere tornati al Medioevo»

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Così l’ad sul caso Lotito

Manca poco al fischio d’inizio di Cesena-Juventus, sfida valida per la 23^ giornata di Serie A che si disputerà alle ore 20:45 allo stadio “Orogel-Manuzzi” di Cesena. Ai microfoni di “Sky Sport” ha parlato l’amministratore delegato della Vecchia Signora, Beppe Marotta

IL PAREGGIO DELLA ROMA – «Il pareggio della Roma? Lo viviamo come al solito. Noi dobbiamo sempre ottenere il massimo da ogni partita. Quella di oggi è una partita insidiosa, dobbiamo creare delle forte motivazioni per arrivare al successo. Llorente-Morata? Coppia inedita ma preziosa».

IL CASO LOTITO – «Le dichiarazioni di Lotito? Bisogna puntualizzare alcune cose. Il nostro presidente in tempi non sospetti è stato un estensore del progetto Tavecchio. Io a settembre ho detto che accentrare troppi poteri in Lotito, presidente di club, era pericoloso. Io mi chiedo cosa dobbiamo trasmettere ai nostri giovani, mi sembra di essere tornati al Medioevo, ai tempi del feudalesimo. Noi non condividiamo questo sistema per nulla. Il modo con cui sono emerse certe dichiarazioni può  essere biasimato ma le dichiarazioni sono tutte molto gravi. La riforma ci deve essere, noi abbiamo contribuito a stendere un progetto di rinnovamento ma non siamo contenti delle persone che lo stanno portando avanti. Cosa succederà nella prossima assemblea? Lo sport è un patrimonio rilevante in Italia, auspico che i politici abbiano il coraggio di uscire allo scoperto. La Juventus rappresenta un voto in assemblea e se la maggioranza votando esprime il contrario la Juve deve accettare le decisioni. All’estero sorridono di noi. E’ vero che si parla di un calcio che è un fenomeno economico ma la serie B, la Lega Pro è funzionale a far sì che il calcio di serie A sia competitivo. Io non credo che Lotito sia così potente da alterare i risultati sportivi. Forse si bada troppo agli interessi personali e non alla collettività, 20 anni fa le cose erano più facili. Spero che tanti presidente e colleghi possano esplicitare presto il loro pensiero».

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