2013

Juventus, Llorente: «Ho sentito molta fiducia. Pirlo? Fa impressione…»

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La punta basca: «Se il fisico non va, la testa non gira: così mi sentivo»

LLORENTE JUVENTUS SPAGNA – Fernando Llorente è passato in breve tempo da ultima scelta nella Juventus a titolarissimo per Antonio Conte e adesso si è guadagnato anche una nuova chiamata dalla Spagna, con la quale ha già vinto di tutto. «Ho avuto la fortuna di cominciare a giocare quando finalmente stavo trovando la forma, poi gli stop di Vucinic e Quagliarella in un certo senso mi hanno agevolato. Ho avuto a disposizione partite, minuti, e più giocavo meglio mi sentivo. Ho preso il ritmo nonostante all’inizio possa aver avuto qualche problema di adattamento alla nuova mentalità. Sono arrivato bene in ritiro, mi sentivo forte però il mio corpo non era abituato a lavorare tanto e a un certo punto negli Stati Uniti mi sono sentito vuoto, totalmente scarico. Se non va il fisico, la testa agisce di conseguenza e ho cominciato ad avere dubbi» ha detto oggi la punta basca. 

SWITCH – Llorente ha parlato anche di un presunto calo fisico: «All’Athletic Bilbao avevo Bielsa che è ossessionato dal calcio e siamo arrivati ad avere doppie sessioni di allenamento da 3 ore l’una, però era un’intensità più mentale che fisica. Si facevano lunghe pause tra un esercizio e l’altro ma in quell’esercizio ci si concentrava su un movimento singolo. Bielsa ti svuotava mentalmente, passavamo ore sul campo e restava poco tempo per distrarsi, staccare. Alla Juventus è tutto diretto, non stacchi mai e il mio fisico non ce l’ha fatta. Sono andato avanti col lavoro e sentendo la fiducia di tutti. Poi evidentemente anche il corpo ha fatto lo switch, il cambio necessario, potremmo dire che ha accettato il cambio radicale di abitudini e sono ripartito. Il resto è arrivato dalle partite»

SERIE A – Qualche parola sul nostro campionato: «Non volevo andar via, ma sono stato comunque male perché essere l’ultima scelta un po’ era mortificante. L’importante è stato non abbassare la testa e continuare a lottare, a lavorare duro e io credo che il lavoro paghi sempre. Alla Juventus hanno sofferto anche Platini e Zidane, poi sapevo che la Serie A è differente, che abituarsi costa tempo e fatica. Differenze tra Italia e Spagna? Da voi è più difficile far gol, spesso le squadre difendono in 5. La qualità media è molto alta: Napoli, Roma, Fiorentina, Inter… Penso soprattutto alla Fiorentina, il fatto che sia a 7 punti da noi mi sembra molto significativo considerando quanto gioca bene».

QUALITA‘ – La sua intervista a La Gazzetta Dello Sport si è conclusa con le seguenti dichiarazioni: «Le qualità della Juventus? Il gruppo, l’ambiente, eccezionali. La presenza di tanti italiani serve a cementare gli altri, e la cosa aiuta i nuovi ad inserirsi. Poi se devo citare un singolo dico Pirlo. Da fuori vedevo la qualità, ma in allenamento fa impressione. Fa effetto perché non sbaglia mai. Pogba lo conobbi in una sfida di Europa League a Old Trafford e poi ho scoperto che si tratta di un vero e proprio craque! Diego Costa? Rispetto la sua decisione di giocare per la Spagna. E’ un grandissimo calciatore, può giocare con la Spagna, la concorrenza aumenta». 

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