2012
Juventus-Inter, Abete: “Moratti ha ragione”
SERIE A FIGC JUVENTUS INTER ABETE – Intervistato dal Corriere dello Sport, il presidente della FIGC, Giancarlo Abete, è tornato sulle polemiche post Juventus-Inter, concentrandosi sul tema degli errori arbitrali.
Presidente Abete, ha letto le accuse del presidente Moratti?
«Sì, e credo che abbia ragione».
Anche per lei la mancata espulsione di Lichtsteiner è un errore voluto di Tagliavento?
«Mi spiego. Penso che il terzino della Juve dovesse essere ammonito una seconda volta per il fallo su Palacio e dunque espulso. C’è stato uno sbaglio. Parlerei però di una mancata espulsione dovuta, non di una volontà. E mi pare che tutti, Juve compresa, hanno convenuto su questo punto».
Polemiche motivate dunque.
«Io ho apprezzato di Moratti in questi giorni i toni e anche le sue precisazioni».
Ma nel Paese che ha inventato la dietrologia, quanto può inquinare il clima il peso della richiesta multimilionaria di risarcimento post Calciopoli fatta dalla Juve contro la sua Federazione?
«Guai mescolare i fatti tecnici a quelli di politica sportiva. Comunque la ferita di Calciopoli avrà bisogno di anni per essere rimarginata del tutto».
Tornando al calcio arbitrato, sabato a Torino sono state prese altre decisioni infelici
«Guardi, io ho seguito la partita in tv. A velocità normale l’azione del gol lampo di Vidal a me era parsa regolare, con Asamoah affiancato subito da Samuel e Juan Jesus in mezzo al campo in linea. Nessun commentatore lì per lì ha detto niente, né i giocatori dell’Inter hanno protestato. Poi è arrivato il replay che ha mostrato il netto fuorigioco in partenza di Asamoah. Questa è la realtà».
Ma prima di adesso non era mai successo che la realtà, meglio la verità, fosse negata e ribaltata come accaduto a Catania.
«Vogliamo parlarne? Lì c’è stato un piccolo cortocircuito e una rappresentazione plastica delle difficoltà di mettere a punto un nuovo modo di gestire la partita».
E il tempo infausto dell’assemblearismo arbitrale…
«Io non sarei ironico. Ricordo che finali di Champions, Europa League, Europeo e Mondiale sono affidate alle cinquine arbitrali. Certo, dobbiamo abituarci noi spettatori ad assistere ai molti conciliaboli in campo, debbono abituarsi gli arbitri a questa nuova epoca, per non cadere in confusione».
Come a Catania..
«L’errore nasce nell’incertezza in partenza dell’assistente Maggiani. In definitiva non ha cambiato idea: era già in dubbio al momento del gol di Bergessio. Gli juventini in panchina hanno fatto leva su questo. A Rizzoli, arbitro d’area, che non è tenuto a segnalare il fuorigioco, sono stati chiesti lumi: lui ha confermato un secondo tocco di un catanese nell’azione. E alla fine il gol è stato annullato».
Un disastro.
«Io piuttosto voglio sottolineare quante scelte corrette sono state prese grazie agli arbitri d’area, sui gol-non gol, dalla prima giornata, in Juventus-Parma, all’ultima, in Catania-Lazio».
Ci possiamo rasserenare pensando a un campionato (ri)aperto e avvincente?
«Certamente ma senza dimenticare che il valore del nostro calcio deve trovare riscontri anche in Europa. Questa è una settimana chiave per le nostre 6 squadre impegnate nelle coppe. Vorrei che non si sprecassero energie nervose in discussioni che di sicuro non migliorano il nostro ranking».