2012

Juventus, Giovinco: ?Qui a vita. Sogno la Champions?

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JUVENTUS GIOVINCO – Con la maglia della Juventus ha vinto solo la Supercoppa, ma ora può puntare su tutti i fronti: si tratta di Sebastian Giovinco, nato a Torino e cresciuto in bianconero, dirottato poi al Parma prima di essere portato alla corte di Antonio Conte. Intervistata dal Corriere dello Sport, la “Formica Atomica”, ha tracciato il bilancio della sua nuova avventura in bianconero: «Non sono stupito: all’interno del gruppo, misurando ogni giorno la nostra forza, sapevamo di poter realizzare qualcosa di importante. Stiamo calmi, però: la stagione non è finita e confermarsi è sempre difficile, riuscirci è l’obiettivo mio e di tutta la squadra. Siamo fiduciosi, consapevoli dei nostri mezzi, ma il bilancio, pur positivo, è parziale: credo che il campionato, malgrado le distanze, resti aperto e che tutte le inseguitrici conservino delle chance. In ogni caso, dobbiamo badare solo a noi stessi, preoccuparci di vincere tutte le partite e rinviare i conti alla fine. Milan? Pesano le partenze di grandi campioni, è inevitabile. Certo, il ritardo accumulato valica le previsioni».

Il campioncino azzurro ha poi parlato dell’esperienza lontana da Torino: «Quando le strade si separano, è normale dare tutto per la nuova squadra: l’ho fatto per il Parma e ne sono felice, adesso sono tornato bianconero e spero di rimanerci a lungo. Rinnovo? Nessuna fretta, però la Juve è il massimo e il mio desiderio è fermarmi qui. D’altra parte (ride) a gennaio compirò ventisei anni: dove volete che vada, ormai?».

«Il fatto è che le qualità tecniche non bastano: contano l’applicazione, la serietà, il rispetto delle regole. La testa è decisiva, un carattere forte aiuta…», questa la ricetta per il successo preparata da Giovinco, che non ha mollato dopo le prime critiche: «Quando fai parte di in una grandissima squadra, le pressioni aumentano. Anche le critiche fanno parte del gioco, si superano con l’impegno e le vittorie: esistono poche altre strade. Conte? Mi ha dato fiducia ed è stato importante: l’allenatore è sempre pronto a sostenerci, non solo me, ma qualsiasi giocatore».

Sulla gara con il Celtic e più in generale sulla Champions League, l’attaccante ha spiegato: «Guai sottovalutarlo, non dimentichiamo che ha battuto il Barcellona. Massimo rispetto, nessuna paura. All’inizio si percepiva un po’ di preoccupazione: d’altro canto ci riaffacciavamo dopo un paio di stagioni e non avevamo molta esperienza, senza contare la novità delle energie da dosare. I risultati dicono che abbiamo meritato il primato nel girone e accrescono la convinzione sulla qualità della squadra: nessuno ci ha regalato niente. E’ un sogno, chissà che non si avveri. Dobbiamo pensare a vincere sempre».

«Pirlo? Un campione straordinario, fondamentale per noi attaccanti. E capace, al di là della classe, di trasmettere tranquillità alla squadra. Perché il Milan lo ha lasciato partire? Non ho una risposta. Meglio per noi, comunque», ha aggiunto Giovinco, che poi ha spiegato l’addio alla Juventus per il Parma: «La decisione di andar via fu presa da entrambe le parti: sapevo che con Del Neri non avrei avuto spazio e ho preferito una soluzione che mi permettesse di giocare. Ho cambiato ruolo con l’arrivo di Colomba: lo ricopro da quasi due anni e ormai lo sento mio. I risultati mi sembrano positivi. Cosa ho trovato di diverso? Tutto. Il cambiamento ci voleva».

Sull’emozione per il gol nel derby e la carriera da calciatore di suo fratello Giuseppe (che noi abbiamo contattato in esclusiva), il numero 12 bianconero ha concluso: «Bellissima. Nelle giovanili avevo già sfidato e battuto il Toro, avevo anche già segnato, ma da protagonista in prima squadra il sapore è tutto diverso. Mio fratello? Forse il mio percorso è diventato un paragone ingombrante, ma sono convinto anche lui avrà belle soddisfazioni».

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