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Juventus, ecco chi è Kean: nuovo fenomeno azzurro o Balotelli bis?

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La Juventus e Mancini scommettono su Kean: tutto sul talento azzurro del momento, dal gol all’esordio ai guai disciplinari

Il nome di Moise Kean è sulla bocca di tutti, ormai. Non è un caso: il giocatore ha attirato i riflettori con il gol da record contro la Finlandia con la maglia della Nazionale, preceduto dalla doppietta all’Udinese con la Juventus. I bianconeri sperano di trovarsi tra le mani un predestinato, un potenziale nuovo campione pronto a guidare l’undici del futuro. Ma chi è veramente?

Ripercorriamo la carriera del giocatore. Kean, classe 2000 e originario di Vercelli, è un attaccante scoperto dal settore giovanile dell’Asti. Il Torino lo nota e nel 2007 lo porta all’ombra della Mole, ma la sua carriera in granata dura poco. Dopo tre anni la Juventus irrompe e strappa il giocatore ai rivali con un contratto da sogno. Si ricordi che fino ai 14 anni, il tesseramento dei giovani è annuale, e i ragazzi possono scegliere in quale squadra giocheranno la prossima stagione anno per anno.

Kean nella stagione 2016/17 conquista un paio di apparizioni con la prima squadra con l’esordio contro il Pescara, il 16 novembre e contro il Siviglia in Champions League tre giorni dopo. Segna, inoltre, il gol vittoria all’ultima giornata di campionato contro il Bologna, diventando il primo 2000 a realizzare una rete in uno dei massimi campionati europei. In quella seguente Max Allegri decide di mandarlo in prestito all’Hellas Verona. Con la maglia gialloblù colleziona 19 presenze e 4 gol, ma la squadra retrocede in B.

Rientrato alla base bianconera, l’allenatore blocca ogni trattativa per un prestito: resta così a Torino con la prima squadra, e studia attento il nuovo arrivato Cristiano Ronaldo. In questa stagione si toglie grandi soddisfazioni: gol in Coppa Italia contro il Bologna, prima doppietta con la maglia della Juventus contro l’Udinese e, ultimo ma non ultimo, il gol con la Nazionale maggiore alla prima apparizione da titolare contro la Finlandia.

Kean è sicuramente un giovane di grandi prospettive, ma etichettarlo come “futuro campione” non fa bene né a lui né a club e Nazionale. L’attaccante deve imporsi nella Juventus, che ha uno dei migliori reparti offensivi del mondo, dimostrando di avere le carte in regola per essere un titolare. Magari può cominciare a dimostrarlo con un nuovo prestito, meglio se in una squadra più blasonata dell’Hellas Verona.

Il timore è quello di incappare in un “Balotelli bis”: tanto fumo e niente arrosto. Inoltre, consideriamo due cose: l’ex Inter all’età di Kean aveva dimostrato molto più del classe 2000; in più, va gestito al meglio l’aspetto caratteriale, per evitare che il numero 18 bianconero faccia la fine di Supermario. Il precedente c’è: l’attaccante di origini ivoriane era stato cacciato dal ritiro dell’Under 19 a causa dei ripetuti scherzi ai compagni. La speranza è che la Juventus sia in grado di minimizzare le ragazzate per far concentrare al meglio il giocatore, permettendogli di sbocciare: per il suo bene e per quello del calcio italiano.

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