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Danilo: «Sono un centrocampista prestato alla difesa. Allegri vale Guardiola»

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Danilo, difensore della Juventus, ha parlato al Corriere dello Sport e ha fatto un parallelismo tra Allegri e Guardiola

Nel giorno di Juventus-Lazio, il Corriere dello Sport apre con una lunga intervista di Ivan Zazzaroni a Danilo, il capitano bianconero.

I SUOI ALLENATORI DA GUARDIOLA A PIRLO«Ad Andrea farei scalare qualche posizione. Con lui ho vissuto una stagione molto formativa, per me è stato molto importante. Mi ha fatto crescere dandomi un ruolo che era tanti ruoli e insegnandomi a trovare sempre la posizione giusta in rapporto ai vari momenti della partita. Guardiola e Max, per me, sono primi a pari punti».

FARE TANTI RUOLI CON ALLEGRI«Sono un centrocampista prestato alla difesa, in origine lo ero a tutti gli effetti. Con Max condivido moltissime cose, è leale, diretto, pochi giri di parole, e sa anche tornare sui suoi passi. Il nostro è un rapporto talmente franco da sfiorare la complicità».

AL REAL MADRID VINCERE É UN SOLLIEVO«É così. Considero il privilegio di essere sempre stato sottoposto a questo genere di pressioni».

L’IMPORTANZA DEGLI ALLENAMENTI«Ci sono giorni in cui in allenamento non vinco un contrasto. Posso essere stanco di testa, o di gambe, non so. Ma quando vedo quella maglia qualcosa dentro di me succede. Provo sensazioni fortissime. Il motore si accende all’istante. É una questione di responsabilità individuali e collettive. Ci sono momenti in cui guardo la fascia al mio braccio e avverto uno stimolo in più. La partita è il mio vizio».

IL CASO BONUCCI COME TOTTI O MALDINI«Sono casualità, non si possono fare paragoni. Sono storie, caratteri e realtà differenti. Io voglio che la decisione di smettere sia mia e soltanto mia, spero di poterlo fare tanto con il club quanto con la Nazionale. So che nel calcio possono intervenire altri fattori, gli imprevisti, ma so anche che farò il possibile per avere il pieno controllo di quel momento, anticipandolo».

GIOCARE CON CR7«Cristiano è uno che studia, non si concentra soltanto sulla tecnica. Si interessa dell’aspetto mentale, dell’alimentazione, l’obiettivo finale è certamente la prestazione, la cura che lui mette in tutte le cose e nella preparazione è formidabile».

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