Juventus, Conte sullo scudetto: «Marcia trionfale, qui sto benissimo» - Calcio News 24
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2013

Juventus, Conte sullo scudetto: «Marcia trionfale, qui sto benissimo»

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conte antonio esulta (braccia al cielo) ifa

FESTA SCUDETTO JUVENTUS ANTONIO CONTE – La Juventus festeggia lo scudetto appena vinto grazie al successo contro al Palermo per 1-0 ed Antonio Conte, tecnico dei bianconeri, si è soffermato sugli elementi che hanno portato a questo successo. Queste le sue dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport a fine gara: «Siamo molto contenti e soddisfatti, questi ragazzi hanno fatto una stagione intensa e faticosa. Mi fa molto piacere questo, mi rende orgoglioso. Non era facile vincere quest’anno. Sapevamo che la Champions ci avrebbe tolto delle energie importanti, ma abbiamo marciato in maniera decisa ed incredibile. È stata una marcia trionfale. Merito di questi ragazzi, che non smetterò mai di ringraziare, sono loro i veri artefici di questo scudetto. Ringrazio la società per il gruppo che mi ha messo a disposizione. Sono felice per questo successo ottenuto con me in panchina. Eravamo partiti quest’anno in maniera forse fin troppo trionfale, poi la sconfitta contro l’Inter ci ha fatto capire qualcosa. Ci sono partite in cui la sorte ci ha dato una mano, come contro il Genoa. La gara contro l’Inter ci ha fatto capire nuovamente il senso di sconfitta, ci ha riportato con i piedi per terra e ci ha fatto capire che con un po’ più cattiveria potevamo imporci in campionato. Penso che la partita più incredibile sia stata la sconfitta contro la Sampdoria, lì mi sono molto arrabbiato, ma è stato un fatto molto raro che non deve più accadere e gliel’ho detto».

Sul suo futuro, Antonio Conte ha poi affermato: «Non sto bene, sto benissimo dove sono. Sono nel posto che ho sempre desiderato e dove speravo di stare sin dall’inizio della mia carriera da allenatore. Il mio sogno era stare alla Juventus da allenatore e vincere. Penso di stare nel posto giusto. A fine anno, riprendendo quanto detto ieri, dopo due stagioni straordinarie, dove abbiamo bruciato le tappe di un progetto che prevedeva la nostra corsa per lo scudetto anno prossimo. Sappiamo le difficoltà presenti a livello economico in Italia, nel mondo, ed è giusto che ci sia un confronto con la società, in maniera molto serena. Sarò sempre grato ad Andrea Agnelli, nostro presidente, che mi ha sempre voluto alla Juventus. Avrò sempre un debito nei suoi confronti. Voglio il bene della Juventus, quello mio e dei tifosi. Ora dobbiamo alzare l’asticella, significa che dopo due scudetti vinti dobbiamo vincere nuovamente il campionato, altrimenti sarebbe un problema, ed in più bisogna fare meglio in Champions League, dove siamo arrivati tra le prime otto, ma dove mancavano squadre come Manchester City e Manchester United; dei colossi. È facile parlare, a me chiedono la Champions, come al presidente, ma bisogna essere realisti e capire dove e chi siamo. Nella mia vita non ho mai fatto sogni particolari. Noi come il Borussia Dortmund? Ricordo benissimo il momento in cui siamo usciti dal Bayern Monaco, siamo stati investiti di critiche da parte di tutti: una Juventus non all’altezza. Io dopo l’eliminazione ero sereno, siamo usciti contro una squadra più forte e questo a volta va realizzato a mende fredda. In Italia squadre come Napoli e Milan ci riconoscono di essere una formazione molto forte. L’essenza della Juventus resta quella di giocare una competizione per vincerla. Penso che i nostri tifosi possono essere molto contenti di quanto abbiamo fatto in questi due anni. Abbiamo bruciato le tappe della programmazione e, assieme alla società, non abbiamo lasciato nulla al caso».