Juventus, Conte: "I miei giocatori come fratelli di sangue" - Calcio News 24
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2011

Juventus, Conte: “I miei giocatori come fratelli di sangue”

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A volte basta una parola, una soltanto, per chiarire un concetto. Ed è una parola, pronunciata da Conte durante la conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Roma, a spiegare meglio di tanti discorsi perchè la Juventus è ancora imbattuta e prima in classifica. Quella parola è “fratelli” e il tecnico la usa riferendosi ai suoi giocatori. Lo spunto nasce da una domanda sulla sua esultanza dopo il gol di Giaccherini in Coppa Italia e Conte la spiega così: Ã?«Toccatemi tutto, ma non i miei giocatori. Quando leggo critiche che non stanno nè in cielo nè in terra vado su tutte le furie. Toccate me, ma non i giocatori, perchè loro sono miei fratelli di sangue. Era ingiusto quello che avevo letto e sentito nei confronto di Giaccherini, un ragazzo che ha ottime qualità , morali e tecniche. Però ha un cognome normale, ha fatto la gavetta e allora si pensa che non abbia le caratteristiche per fare bene qui da noi…Ã?».

E invece Emanuele ha dimostrato a tutti, e a Conte in primis, di poter essere protagonista anche in bianconero. Anche perchè in un gruppo dove l’allenatore definisce “fratelli” i suoi giocatori, tutto viene più facile. Ecco allora che le indicazioni ricevute dalla gara di Coppa Italia sono state più che positive e non solo per quanto riguarda Giaccherini:

Ã?«Ho cercato di dare spazio a tutti quelli che ne avevano avuto meno e sono soddisfatto delle risposte. Mi è piaciuto molto Marrone, che ho avuto a Siena lo scorso anno e che ha dimostrato di essere pronto per il presente e per il futuro. Anche chi era reduce da infortuni ha fatto vedere di essere recuperato. Krasic e d Elia? Milos sta cercando di mettere in discussione le mie scelte e la sua prestazione non mi è dispiaciuta perchè ci ha messo voglia e impegno, così come Elia. E’ questa la strada giusta: quella del lavoro, che permette di integrarsi nel gioco della squadra. Una risposta importante è poi arrivata dalla tenuta atletica e questo fa capire quanto io e il mio staff ci adoperiamo su tutto il gruppo. Se non fosse così, 120 minuti a quel livello non saremmo riusciti a giocarli. Quindi ringrazio il mio staff e i miei giocatori che si sono sempre allenati da professionistiÃ?».

La gara di Coppa ha regalato a Conte molte conferme, ma gli ha anche tolto giorni preziosi per preparare la sfida contro la Roma. Una partita da affrontare senza Vucinic, il grande ex. Chi lo sostituirà ? Ã?«Non ho avuto molto tempo per studiare la formazione anti-Roma – risponde il tecnico – Ho in mente due, tre alternative, poi vedremo il risultato. Se andrà  bene vorrà  dire che ho fatto la scelta giusta…Ã?».

I giallorossi non attraversano un momento facile, ma Conte non è tipo da farsi ingannare da qualche risultato negativo: Ã?«Prendiamo ad esempio la partita di Firenze. Anche in dieci uomini la Roma ha condotto le danze. Chi guarda solo al risultato finale vede un 3-0 e pensa che sia tutto da buttare, ma chi guarda tutta la gara con gli occhi dell’allenatore vede un concetto di gioco. Sono convinto che se non ci fosse stata l’espulsione di Juan sarebbe andata in maniera diversaÃ?».

Del resto in un campionato così equilibrato, anche un solo episodio spesso è decisivo. E che il torneo sia difficile lo dimostra la vittoria ottenuta dal Cesena sabato a Palermo: Ã?«Il Palermo veniva da sei vittorie consecutive in casa, eppure il Cesena ha vinto. A casa nostra invece ha avuto difficoltà , ma non per un atteggiamento rinuciatario come ha detto qualcuno, ma perchè siamo stati bravi noi a chiuderli nella loro metà  campo. A volte ci sono gare che sembrano facili, ma in realtà  non è cosìÃ?».

E facile non sarà  la sfida di Roma, contro una formazione Ã?«aggressiva, che cercherà  di fare la partita. Si affronteranno due squadre che, insieme al Milan, hanno il maggior possesso palla del campionato. Punti in comune tra me e Luis Enrique? La voglia di giocare a calcio. Credo che stia facendo un ottimo lavoro, a prescindere dai risultati, che sono comunque importanti. Averne di allenatori così…Ã?».

Le belle parole spese nei confronti del collega non ingannino, facendo magari pensare ad un approccio “morbido” da parte del tecnico bianconero. Conte ha vissuto troppe sfide con la Roma per non conoscere l’importanza del confronto. E molte sono troppo recenti perchè certi ricordi non siano ancora vivi: Ã?«Dovremo essere bravi capire la spigolosità  partita e ad avere il giusto atteggiamento quando loro faranno il possesso palla. Ho vissuto tante situazioni, positivi e negative e so che l’Olimpico riserva sempre delle difficoltà : io c’ero quando quando Cassano si mise ad esultare con tutti i compagni tirandosi l’acqua addosso e quando Totti ci fece il segno del “quattro” con la mano…Ã?». Quella era sta l’ultima partita del Conte giocatore all’Olimpico di Roma. E la sensazione è che per il il conto sia ancora aperto…

Fonte | Juventus.com

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