2017

Juventus a cinque stelle, ma la certezza rimane la difesa

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Il “nuovo” 4-2-3-1 di Allegri esalta i grandi tenori offensivi, ma ancora una volta i numeri raccontano di una retroguardia ermetica: per i bianconeri miglior difesa in Italia e in Europa, a dispetto di infortuni e carta d’identità

C’era una volta la BBC. E, a dispetto di infortuni e turnover ragionato, c’è ancora. Eccome. Cambiano gli interpreti e cambia l’assetto, ma la solidità della retroguardia resta per la Juventus pietra miliare su cui costruire i propri successi. Miglior difesa in Italia, miglior difesa in Europa. Dove vanta un ruolino decisamente invidiabile, dato che nelle prime otto partite disputate ha subito la miseria di due reti. Uno in casa contro il Lione, uno in trasferta a Siviglia. Per il resto “clean sheet” in addirittura sei occasioni.

A dispetto, si diceva, di qualche acciacco di troppo. Da Chiellini a Barzagli, da Benatia a Rugani: a turno praticamente tutti i centrali bianconeri hanno patito infortuni in stagione che li hanno costretti ai box. Fino ad arrivare alla querelle tra Bonucci e Allegri, che ha portato alla tribuna “punitiva” per il 29enne viterbese ad Oporto. A dispetto, ancora, di una carta d’identità galoppante. Per Buffon tra i pali, per Barzagli davanti a lui. Ma il ricambio generazionale – Rugani lo dimostra – è proficuamente in corso. A tal punto che il passaggio dalla classica difesa a tre a quella a quattro non ha prodotto scompensi, anzi: un modulo più offensivo come il “nuovo” 4-2-3-1 ha avuto come gradita conseguenza un miglioramento nella fase difensiva. Insomma: davanti ci saranno anche le “cinque stelle”, ma è ancora la retroguardia il perno su cui possono poggiarsi ad occhi chiusi i bianconeri. Per spiccare il volo verso nuovi successi.

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