2014

CN24 – Juventus, Buffon: «La vittoria della Champions può essere botta di fortuna. I Mondiali? Spero l’Italia tra le prime otto»

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dal nostro inviato: Simone Sacco

Intercettato al Wired Next Fest di Milano (esattamente come il suo presidente Andrea Agnelli), Gigi Buffon non ha potuto esimersi di fare qualche battuta sui temi caldi del momento: il futuro sempre più nebuloso di Antonio Conte, il ruolo che avrà l’Italia in Brasile e la diagnosi su di una stagione juventina che ha sì festeggiato il suo terzo scudetto di fila, ma che ha fatto inghiottire bocconi amarissimi ai tifosi bianconeri in ambito prettamente europeo. Non ultima la delusione casalinga col Benfica.

Partiamo proprio dall’ultimo argomento: se potesse il portierone azzurro baratterebbe i tre scudetti conquistati dal 2012 ad oggi in cambio di una Champions League che Gigi non ha mai vinto in vita sua, ma solo sfiorato nella notte di Manchester di undici anni fa. Si tratta di un quesito che mi mette in enorme difficoltà: trionfare in Champions, in una partita singola, potrebbe anche essere merito di una botta di fortuna (l’espressione è stata decisamente più colorita… Ndr), mentre vincere uno scudetto ha a che fare con il sacrificio quotidiano protratto per nove mesi di fila. Quindi mi tengo scritto gli ultimi tre campionati”.

Interrogato sui Mondiali oltreoceano, Buffon è stato ancora più categorico e sprizzante di ottimismo: Il mio traguardo personale? Non ci posso fare niente, io sono soddisfatto solo quando vinco, anche perché se vinco vuol dire che ho meritato. A parte questo, bisogna tenere conto che in Brasile non ci presentiamo come i più forti in assoluto, quindi speriamo innanzitutto di entrare tra le prime otto. Certo, meglio ottavo che secondo! Quella sì che sarebbe una delusione terribile…”.

Un pronostico, a questo punto semplicemente inevitabile visti gli impetuosi venti di mercato, pure sul toto-allenatore di Madama Juve: Io punto sempre su Antonio Conte perché il tifoso juventino non può minimamente prendere in considerazione l’addio del nostro mister. Vincenti come lui ce ne sono pochi in giro”.

Infine una domanda di quelle cosiddette impossibili. Dato che Buffon era oggi a Milano per presentare la sua partnership affaristica nel campo dei tessuti (ufficializzato il suo ingresso nel gruppo Zucchi come primo azionista di riferimento), qualcuno ha chiesto al portiere di Carrara se preferirebbe sfondare in Borsa oppure alzare a Rio De Janeiro, il prossimo 13 luglio, la sua seconda coppa del mondo: “Sono ambiti diversi”, taglia corto lui. Alzando in corner un tiro insidioso.

dal nostro inviato: Simone Sacco

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