2017

La Juventus e la Bologna ostica: scintille al “Dall’Ara”

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Bologna-Juventus non era una rivalità accesa fino agli anni 2000, ma è diventata molto sentita nell’ultimo decennio

Ancora prima del Bologna di Roberto Donadoni, domani pomeriggio la Juventus si troverà a sfidare un altro avversario: l’ambiente. Il Dall’Ara è diventato uno degli stadi più ostili ai bianconeri, per una delle rivalità forse meno famose per la Juve, ma di sicuro sentita. Anche perché l’ostilità è stata alimentata dalla striscia negativa dei rossoblù, che in casa non  festeggiano un successo sulla Juventus dal 1998, quando il 3-0 di Michele Paramatti (poi bianconero), Beppe Signori e Davide Fontolan aggravò la crisi che avrebbe poi portato alla separazione da Marcello Lippi. Quel giorno la Juventus era ancora considerata come le altre grandi (Milan e Inter), doveva ancora avere inizio la rivalità giunta fino a episodi di cronaca, quali l’aggressione con bastoni e petardo contro il pullman bianconero o striscioni come “Brucia un gobbo”.

IL PRECEDENTE MAIFREDI – Come ricorda “Tuttosport”, lo spartiacque risale alla stagione 2004-05, quando il senso di sfida alla squadra più forte ha lasciato spazio alla furia generata dal confronto con il club depositario del potere. Così è nata un’avversione nei confronti della Juventus che non è tradizionale come quella di Firenze, e che non è sullo sfondo di duelli per lo scudetto, come con il Napoli, ma è altrettanto accesa. Prima di quel 2005, Bologna e Juventus non erano mai state particolarmente in rotta di collisione: l’eccezione fu il trasferimento di Gigi Maifredi a Torino, che aveva appena riportato il Bologna in Europa, ma quello strappo si rivelò una sconfitta per entrambe le parti. Il Bologna tornò subito in B, mentre l’annata torinese del tecnico è ancora ricordata dai bianconeri come un incubo.

LA RABBIA DEL 2005 –  Sotto le Due Torri, la retrocessione del 2005 è ricordata più per episodi arbitrali e il caso-Calciopoli che per l’incredibile retromarcia della squadra di Carletto Mazzone, tanto che nell’estate successiva l’allora patron Giuseppe Gazzoni avviò una lunga vertenza per chiedere anche alla Juventus risarcimenti milionari. In quel triennio 2002-05, il Bologna e i suoi tifosi si sentirono più volte beffati: nel 2003, il 2-2 del Dall’Ara segnò la rottura con il tecnico rossoblù Francesco Guidolin ed è ricordato per le mani portate alle orecchie con cui Roberto Bettega festeggiò in tribuna il pari di Camoranesi al 95’. La rabbia emerse definitivamente nel dicembre 2004, con il successo 1-0 dei bianconeri e con l’arbitraggio di Pieri finito sotto inchiesta. Da allora, nulla è stato più come prima e nel mezzo è passato anche il controverso rigore concesso a Milos Krasic nel 2010, episodio “azzerato” dall’errore dal dischetto di Iaquinta. E poi ancora i festeggiamenti di Conte per una vittoria che valeva mezzo scudetto nella sua seconda stagione, bacchettati da Pioli e fischiati dal pubblico che ha scalato la classifica dell’anti-juventinismo.

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