2015
Juventus, Allegri: «Lo scudetto non è ancora nostro»
Il tecnico bianconero chiede concentrazione da qui alla fine
Domani sera Juventus – Milan. I bianconeri sembrano favoriti, e così parla Allegri in conferenza: «E’ sempre Juventus – Milan. Ricordando l’Inter, abbiamo fatto tutto noi in quella partita. Domani affrontiamo una squadra che ha avuto difficoltà a gennaio, ma ha fatto benissimo a dicembre. Sarà sempre una partita complicata. Galliani ha fatto un ottimo mercato, ha portato al Milan giocatori importanti: Antonelli, Destro, Cerci e Paletta. Il Milan è destinato a lottare per un posto in Europa. In questo momento sento e leggo che la Juventus ha vinto il campionato, ma non è assolutamente così. Per vincere ci vogliono 90 punti e mancano ancora tante vittorie. La Roma è ancora in lotta per il titolo, e sarà la pretendente numero uno, insieme al Napoli, che potrà fare una grande rincorsa. Tutto è aperto ancora, e dobbiamo affrontare le partite che ci aspettano con determinazione e con la consapevolezza di non aver vinto ancora niente. Prepareremo al meglio la partita, cercando di fare una buona gara sul piano dell’intensità e della tecnica».
SBALZO – Allegri parla della differenza di valori: «La vita è fatta di cicli, che finiscono e ricominciano. In questo momento la Juventus è molto più avanti del Milan, ma i rossoneri hanno tutte le potenzialità per tornare ad essere i principali antagonisti della Juventus in campionato».
OBIETTIVI – Ancora Allegri: «Ai giocatori dico che mancano ancora un bel po’ di punti per vincere lo scudetto. Bisogna pensare che non è tutto facile, è solo questione matematica. Bisogna stare attenti e concentrati, continuando a lavorare. La matematica ci dirà se abbiamo vinto, ma fino a quel momento dovremmo continuare a concentrarci: tutte queste voci ci potrebbero distrarre dai tre obiettivi finali. Dobbiamo mantenere l’equilibrio e la consapevolezza di dover lottare ancora per tutti gli obiettivi».
INFORTUNI – Il tecnico parla degli infortunati: «Caceres è in forte dubbio. Sulla formazione, la deciderò domattina. Manca Lichtsteiner, difficilmente giocherà Caceres, e sulla destra giocherà un altro, che sia Pepe, o Padoin, ma la squadra non dovrà subire nessuna problematica. La squadra dovrà avere lo spirito giusto. Quando messo in campo, Padoin garantisce sempre una prestazione di alto livello. Domattina sceglierò il modulo. Vidal ha recuperato, e ad ora gli altri stanno tutti bene».
CONCENTRAZIONE – Allegri prosegue: «Ai giocatori non ho dovuto dire niente. Non abbiamo ancora vinto. Ci sono ancora 17 partite e 51 punti, e la quota scudetto è al momento di 94 punti. Penso sia normale pensare di non aver ancora vinto».
COLLEGA – L’allenatore parla anche di Inzaghi: «Io non sono in grado di giudicare e di dire se Inzaghi sia l’uomo giusto. Se Berlusconi e Galliani lo hanno scelto, vuol dire che ha le qualità, e questo lo penso anche io. Nell’arco di una stagione, di una carriera, ci sono anche momenti difficili, e Inzaghi ha le caratterstiche per superare questi momenti. Gufare? Io penso alla Juventus, poi chi arriva secondo non mi interessa. L’importante è che la Juventus vinca. Il resto sono cose passate, nella vita ne succedono tante, e io non sto pensare a quello che è già successo, ma guardo avanti».
TURNOVER – Ancora Allegri: «La priorità è il Milan domani. Poi ci saranno Cesena, Atalanta, Borussia e Roma. La priorità è sempre la partita più vicina. Dobbiamo lavorare per questo, abbiamo una rosa importante che mi garantische di poter mandare sempre in campo la formazione migliore per quella la partita. Siamo abituati a giocare una volta ogni tre giorni, e se giochiamo una volta a settimana diventa tutto più difficile».
MERCATO – Su Matri: «La Juventus ha fatto un ottimo mercato, perchè ha riportato Matri. Lui a Genova ha fatto 7 gol, saltando qualche partita, ma è un numero importante. Alla fine la Juventus deve avere 5 giocatori importanti in avanti: è andato via Giovinco ed è entrato Matri. E’ arrivato Sturaro che è un giovane molto bravo, e che può diventare importante per la Juventus per il futuro, si deve ancora ambientare, e sembra più vecchio degli anni che ha, grazie alla testa. De Ceglie è arrivato per rimpiazzare Asamoah, che starà fuori ancora per un po’, e abbiamo completato la linea dei terzini sinistri».
CENTROCAMPISTI – Ancora Allegri: «Non faccio fatica a lasciare fuori un centrocampista. Pereyra sta facendo un buon campionato, ha fatto anche un paio di gol, sta vivendo una crescita importante. Ha 23 anni, e questo dimostra che la società sta lavorando bene. Domani la partita sarà lunga, dovrò fare dei cambi fondamentali. Domenica Llorente ha fatto una buona partita, ma Morata ha creato più difficoltà all’Udinese. Domani i giocatori dovranno essere bravi ad essere determinanti».
SISTEMA – Su Sturaro: «Penso che sia un interno di centrocampo, una mezzala. Può giocare anche davanti la difesa. E’ un giocatore intelligente e duttile, ma credo siano queste i due ruoli in cui può giocare al meglio. In certe partite, ho visto, può fare anche il terzino».
EUROPA – Sul Borussia: «E’ ancora presto parlare di questa partita. Stanno andando male in campionato, ma in Champions hanno fatto un girone strepitoso. La Champions è sempre diversa dal campionato. Al momento pensiamo alle prossime partite, poi penseremo ad andare avanti in Europa».
COMPAGNO – Sul partner di Tevez: «Non ho deciso. Finchè non decido il sistema di gioco, non posso decidere il suo partner».
MILAN – Di nuovo sul Milan: «Il Milan ha le possibilità e le qualità per centrare un posto in Europa. Non hanno perso in un mese le qualità viste a dicembre, a quel tempo parlavano di terzo posto. Credo che alla fine i rossoneri arriveranno in Europa».
TIFOSI – Sui tifosi della Juve: «E’ normale che ci fosse un po’ di contestazione quando sono arrivato, perchè ero un allenatore che era in un’altra società, antagonista nei due anni precedenti e che aveva vinto lo scudetto. Ma il mio obiettivo era ben chiaro, e lo sto portando avanti, sperando di arrivare in fondo e di portare a casa qualche trofeo. Le cose si aggiustano col tempo, e nel calcio contano i risultati, le chiacchiere le porta via il vento. Conta la Juventus, qua sono passati grandissimi allenatori ma la società è rimasta».