2012

Juventus, Agnelli: “Milan alleato fuori dal campo. Moggi…”

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Intervistato ai microfoni della trasmissione “XXL”, in onda su “SportMediaset”, il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha parlato della Juventus, del primato in classifica e di cosa vuol dire esser tornato all’interno della società  bianconera. Queste alcune battute: “Togliere qualcosa a Inter e Milan come scherzo di Carnevale? Ai nerazzurri non leverei niente perchè lo scudetto del 2006 era già  nostro, al Milan la Champions del 2003. Lo scudetto del 2006 è una questione di giustizia, sono emersi fatti nuovi che hanno profondamente modificato quelli di 6 anni fa. Cercheremo di portare avanti le nostre convinzioni in ogni sede possibile. In quell’era nel suo lavoro Moggi era il più bravo di tutti, come lo fu Allodi in passato. Giraudo per me è stato un punto di riferimento, come un padre, e come tale c’erano affetti e conflittualità . Del Neri? Aveva un compito difficilissimo, era l’inizio del rinnovamento. Conte lo conosco da 20 anni, è stata una scelta quasi naturale. L’addio a Del Piero? Quell’applauso a Del Piero nell’assemblea dei soci mi sembrava un tributo doveroso, frainteso o no tornare su quell’episodio mi sembra surreale. Alex, come Boniperti, rappresenta al cento per cento il dna Juventus. Lo spirito Juventus? Boniperti aveva ragione: vincere per noi non è importante, è l’unica cosa che conta. La Juve per la mia famiglia è sempre stata una passione avvolgente, ma siamo più di cento e non so se tutti hanno una fede bianconera. Manca il derby col Torino? Il derby mi piace, mi manca, ma vorrei un Torino forte che desse a quella sfida un’importanza di classifica ben al di là  della rivalità  cittadina. I problemi del calcio italiano? Dieci anni fa i grandi club italiani avevano gli stessi fatturati dei grandi club europei, oggi per colmare il gap tra noi e loro servirebbe un lasso di tempo tra i 5 e gli 8 anni. Nel nostro calcio ci sono tre cose vecchie: gli stadi, i diritti televisivi e la protezione dei marchi. Occorrono riforme. Sulla politica sportiva il Milan resta il nostro migliore alleato, sul campo il rivale più temibile”.

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