Juventus, Agnelli: «La Lega è senza autorità» - Calcio News 24
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2015

Juventus, Agnelli: «La Lega è senza autorità»

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Il presidente bianconero: «La Lega non ha potere»

Andrea Agnelli continua la sua battaglia per riformare il calcio italiano. Il patron della Juventus si è ancora una volta scagliato contro la Lega Serie A e i suoi funzionari, e lo ha fatto attraverso le colonne di un importante settimanale tedesco, il Die Zeit. Così Agnelli: «Io non sono il capo dell’opposizione perchè un governo non esiste. Da noi non si porta avanti niente senza l’Assemblea dei Presidenti. La stessa Lega è debole, non ha alcun tipo di autorità, nè un management proprio. Questo ci porta verso una situazione meno trasparente, come ad esempio il caso dei diritti tv, e verso conflitti di interesse. Di sicuro dobbiamo cambiare certe idee e certi comportamenti., Con poche eccezioni, i presidenti delle società e i principali funzionari hanno 60 o 70 anni. Ci sono pochi quarantenni. Ed il caso del Parma è solo la punta dell’iceberg: il fatto che una società possa arrivare a tal punto è frutto della cattiva gestione del calcio. Non mi preoccupa quello che l’Italia pensa dell’Italia, ma ciò che gli altri pensano di noi, con i relativi danni all’immagine del calcio italiano dovuta ai vari scandali. Sono convinto al 100% che gli stadi vecchi sono una delle cause della crisi del calcio italiano».

GLI OBIETTIVI – Agnelli ha proseguito: «Il compito della nostra generazione non è solo lasciare ai nostri figli un altro calcio, migliore e anche più trasparente, ma anche un altro Paese. Senza dubbio ci sono delle differenze tra me e gli altri presidenti che si occupano del governo della Serie A, e di conseguenza anche le opinioni sono distanti. Secondo me la Serie A in Italia dovrebbe essere gestita come la Premier League in Inghilterra, ovvero da persone che portano avanti la Lega intera come prodotto, con una strategia per lo sviluppo e l’esportazione del nostro calcio. In Pallotta, presidente della Roma, abbiamo trovato un alleato. Investitori stranieri? Non importa da dove pronvengano gli investimenti, ma posso assicurare che la Juventus resterà italiana».

LA JUVENTUS – Sulla Juventus: «In questo momento ci sono quattro squadre che non hanno concorrenti per quanto riguarda il fatturato, e sono Real Madrid, Manchester United, Barcellona e Bayern Monaco. A questi seguono Psg e Manchester City, che però operano un doping finanziario, ed io con loro non posso concorrere. Se tolgo queste due società dalla classifica, la Juventus sale all’ottavo posto. Ho come obiettivo il raggiungimento del quinto posto in tre o quattro anni. La sfida di Champions col Dortmund? Siamo la Juventus, dobbiamo vincere tutte le partite». 

CALCIOPOLI – Infine, su calciopoli: «Riabilitazione non è la parola corretta. Noi abbiamo accettato la sentenza del diritto sportivo, ma a questa si è arrivati con molta rapidità, in un mese soltanto. Poi sono emerse nuove informazioni che non sono state considerate. Tre anni fa abbiamo presentato una domanda di risarcimento di 443 milioni perchè per due anni non abbiamo partecipato alla Champions League e abbiamo dovuto rinunciare agli introiti conseguenti. Adesso aspettiamo l’udienza».

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