2019
Juve, un primo parziale bilancio della gestione Sarri a Torino
La Juve viaggia veloce in campionato e vola in Champions, ma ha perso il primo trofeo stagionale. Ecco su cosa lavora Sarri per il 2020
I conti come sempre si faranno a fine stagione, ma a un passo dalla conclusione del girone di andata si può già tracciare un primo parziale bilancio dell’avventura in bianconero di Maurizio Sarri. I risultati gli danno ragione in campionato (primo posto in classifica) e in Champions (primo posto del girone in carrozza), ma la sconfitta in Supercoppa deve portare riflessioni a livello di soluzioni, gioco e tattica. La sensazione è che l’enorme potenziale di questa Juve al momento si sia visto solo in parte, per diversi motivi (infortuni, scelte tecnico tattiche, cambio di filosofia e di gioco) e gli aspetti su cui lavorare durante la sosta sono diversi. La vulnerabilità difensiva, in controtendenza con i dati degli ultimi anni, preoccupa: la media di un gol subito a partita non è da Juve, la squadra evidentemente paga l’assenza di Chiellini, il passaggio alla zona pura e l’ assetto variabile accanto a Bonucci, ma per blindare la porta servono certezze che in questo momento mancano.
Così come i bianconeri non hanno ancora un’identità definita a livello tecnico tattico. Chi sono gli undici titolari? Difficile da dire, e le incertezze si specchiano in un assetto tattico incerto tra il 4-3-3 e il 4-3-1-2. Alcuni giocatori hanno fatto la differenza più degli altri, ma la mancanza di certezze nei vari reparti (Demiral o de Ligt? Matuidi o Rabiot? Higuain o Bernardeschi?) si rischia di pagare a livello di stabilità. I nuovi arrivati al momento non hanno ancora fatto la differenza, de Ligt è in crescita ma nell’ultimo periodo Sarri gli ha preferito Demiral, mentre Rabiot, Ramsey e Danilo hanno inciso decisamente meno di quanto ci si aspettava, il loro contributo nella seconda parte di stagione potrebbe essere decisivo. Il trequartista al momento è un punto interrogativo: è preferibile al tridente? E soprattutto, chi è il migliore in quel ruolo? Sarri in rosa non ha un trequartista puro, ma si è sempre affidato a giocatori adattati: Bernardeschi, Bentancur, Douglas Costa, Ramsey e Dybala. Se la direzione è questa a gennaio un trequartista di ruolo potrebbe tornare utile, altrimenti meglio valutare altri sistemi di gioco a partire dal 4-3-3. Al netto del ritorno di Gigi Buffon lo spogliatoio ha perso due elementi fondamentali a livello di carisma e leadership come Chiellini, infortunato, e Mandzukic, volato in Qatar, mentre con la sconfitta di Riad Sarri ha perso qualche punto nell’indice di gradimento dei tifosi. Dai primi mesi del 2020, tra campionato e fase ad eliminazione diretta in Champions, non si potrà più sbagliare, e per convincere tutti Sarri avrà solo un modo. Sollevare il suo primo trofeo italiano e magari anche qualcosa in più.